Tra i tanti ingredienti, spesso poco compresi, che si possono trovare negli alimenti industriali per cani e gatti, nella lista degli ingredienti, ci sono le proteine idrolizzate. Si possono trovare, come si può vedere dalle due etichette qui sotto, un po’ in tutti gli alimenti, ma in particolare si trovano spesso negli alimenti per cani e gatti con reazioni avverse al cibo, quindi destinati all’alimentazione degli animali allergici.

Un alimento idrolizzato specifico per le allergie. L’ingrediente proteico principale sono le piume sottoposte al processo di idrolisi.

Un alimento per cani che contiene anche un ingrediente idrolizzato, il fegato. In questo caso l’idrolisi è utile per modificare il sapore dell’alimento finale e non per supportare patologie specifiche.
La maggior parte delle volte, come vediamo qui sopra, l’indicazione non riporta solamente “proteine”, ma il prodotto di partenza dell’idrolisi: si può quindi trovare, per esempio, fegato idrolizzato oppure farina di piume idrolizzata. E alcune di queste diciture spaventano, perché sappiamo che una piuma è un alimento pressoché indigeribile sia per il cane che per il gatto.
Per questo motivo, ci chiediamo: che cosa sono precisamente le proteine idrolizzate? Sono veramente utili, sono innocue o sono pericolose per il cane e per il gatto? A che cosa servono? E se il mio cane o il mio gatto ne ha bisogno le dovrà assumere per tutta la vita?
Proteine idrolizzate: cosa sono? La definizione normativa
Per capire che cosa siano le proteine idrolizzate dobbiamo verificare la definizione normativa, che troviamo nel Regolamento UE 2017/1017.
Qui troviamo due definizioni, quella generale di “idrolisi” e quella, più specifica, di “proteine animali idrolizzate”, accompagnata dalle diverse definizioni delle proteine vegetali idrolizzate.
Si definisce idrolisi (Allegato 1, Parte B, punto 40):
La riduzione della dimensione molecolare mediante appropriato trattamento con acqua, calore/pressione, enzimi o acidi/alcali.
Si definisce invece “proteina animale idrolizzata” (Allegato 1, parte C, punto 9.6.1):
Polipeptidi, peptidi e aminoacidi, e loro miscele, ottenuti per idrolisi di sottoprodotti di origine animale, che possono essere concentrati per essiccazione.
Cosa sono e come vengono prodotte?
Per capire meglio che cosa siano le proteine idrolizzate bisogna capire che cos’è il processo di idrolisi.
Le proteine non sono composti singoli, ma sono strutture complesse composte da tante unità di base dette amminoacidi. Sono catene, per cui gli amminoacidi sono legati tra loro, e rimangono collegati tramite il legame peptidico.

La struttura di base di una proteina. Nella struttura primaria, la prima nell’immagine, le singole unità sono gli amminoacidi collegati tra loro con legame peptidico.
L’idrolisi è il processo che rompe il legame peptidico. Non li rompe tutti, ne rompe alcuni, il cui numero aumenta man mano che l’idrolisi progredisce. Così le proteine complesse vengono scomposte in proteine più semplici, poi in polipeptidi, cioè catene di amminoacidi più o meno lunghe (che non hanno più la struttura delle proteine), fino ad arrivare agli amminoacidi, le unità di base.
Il processo di idrolisi può essere:
- Naturale, ed avviene nello stomaco degli animali, anche in quello del cane e del gatto (o nel nostro); è permesso dall’acidità gastrica e dagli enzimi, e le proteine vengono smontate in piccole catene di amminoacidi che, poi, verranno assorbite. Il processo è più o meno efficiente in base a vari fattori, che abbiamo visto nell’articolo sulla digeribilità delle proteine.
- Artificiale, ovvero fatto in laboratorio. In questo caso le proteine vengono messe in contatto con acidi o enzimi che spezzano le catene di proteine formando polipeptidi e amminoacidi singoli. L’idrolisi è quindi, praticamente, una predigestione delle proteine che arrivano nello stomaco già in parte scomposte, già digerite, togliendo quindi parte del lavoro allo stomaco e modificando sostanzialmente la loro struttura, modifica che le rende utili per gli animali allergici.
Il processo di idrolisi (in questo documento viene mostrato, per esempio, il processo per l’idrolisi delle proteine del pesce, destinate proprio all’alimentazione degli animali) è sicuro, e per i mangimi di solito è catalizzato dagli enzimi, che distruggono le proteine e le predigeriscono.

Da una proteina complessa l’idrolisi enzimatica permette di ottenere delle strutture più semplici.
L’idrolisi si può fare con qualunque proteina, anche nobile, ma la normativa rende possibile partire dai sottoprodotti di origine animale, come abbiamo visto prima. Per il cane e il gatto si utilizzano principalmente (Pibot P., Biourge V., Elliott D., Enciclopedia della nutrizione clinica del cane, Royal Canin, 2006, pag. 126), le proteine derivanti dalla soia oppure dal pollo per questo processo di idrolisi, perché sono quelle più economicamente vantaggiose.
Del pollo, però, solitamente non si utilizzano tutte le proteine: in particolare, i sottoprodotti più “appetibili” per l’azienda mangimistica sono le penne e le piume dei polli macellati, che non si potrebbero utilizzare in nessun altro modo. Sulla confezione non sempre è scritto perché il Regolamento 2017/1017 non obbliga a scrivere la specie animale, né la parte di animale, da cui le proteine provengono, quindi a volte è possibile trovare semplicemente scritto “proteine idrolizzate”.
Le penne non sono digeribili (o lo sono pochissimo) sia dal cane che dal gatto, il cui stomaco non riesce ad effettuare naturalmente l’idrolisi di queste proteine, perché sono troppo compatte e molto resistenti; tuttavia, se gli enzimi gastrici non riescono a distruggerle la procedura industriale riesce dove lo stomaco del cane e del gatto fallisce, rendendo le proteine più piccole, più “morbide” e quindi attaccabili anche dagli enzimi gastrici; di conseguenza le proteine delle penne e delle piume sono più digeribili e assorbibili dall’organismo.
Queste vengono ridotte, infatti, ad una dimensione abbastanza piccola, così da avere due vantaggi:
- Rende possibile l’assorbimento intestinale, quindi di fatto nutre (mentre la materia di partenza, non assorbibile, non nutre);
- Non viene riconosciuta come allergene, perché la struttura è completamente diversa da quelle iniziale, quindi potrebbe essere usata come alimento in animali che con le proteine indigerite di quell’alimento hanno problemi.
Quando si utilizzano le proteine idrolizzate? Possono essere pericolose?
L’utilizzo delle proteine idrolizzate è legato soprattutto alle reazioni avverse al cibo, quello in cui le strutture complesse delle proteine rendono difficile la digestione.
Il successo di queste proteine, da questo punto di vista, è riportato in diverse fonti scientifiche, come questo lavoro, oppure libri di nutrizione (Hand M. et al., Small Animal Clinical Nutrition, 5th ed., Mark Morris Institute, 2010, pag. 618) mostrano i diversi benefici che queste proteine possono avere: risolvono la maldigestione proteica (perché sono già digerite), non si comportano come allergeni e possono essere facilmente assorbite in corso di malattie gastrointestinali; dal punto di vista scientifico, in nutrizione, hanno una loro utilità.
Ma attenzione, l’utilità è specifica per alcune situazioni, e non possiamo generalizzare; se utilizzate per un certo periodo di tempo possono essere utili dal punto di vista diagnostico, ma in generale non è il caso di continuare ad utilizzarle per tutta la vita dell’animale ma solo per un periodo limitato: cerchiamo di capire perché.
L’utilizzo più comune che viene fatto degli alimenti che contengono principalmente questo ingrediente è la diagnosi di una reazione avversa al cibo. Se un medico veterinario sospetta un’allergia alimentare nel cane o nel gatto può tentare di scoprire qual è l’alimento che causa reazione provando ad eliminare alcuni ingredienti dalla dieta. Con le diete casalinghe le cose sono più semplici perché gli ingredienti sono inseriti direttamente dal proprietario, ma se l’eliminazione deve essere fatta con i croccantini (ad esempio, perché il proprietario non può cucinare) può essere molto difficile riuscire ad eliminare completamente una proteina da un alimento (considerando che la maggior parte degli allergeni sono di natura proteica). Per questo motivo, invece di “ruotare i monoproteici” e andare sostanzialmente a caso, può decidere di utilizzare un alimento con proteine idrolizzate: se i sintomi dell’allergia si risolvono il problema probabilmente era causato da una proteina alimentare, mentre se non si risolvono va cercato altrove (ad esempio, in un allergene ambientale).
L’ho descritta in modo molto semplice, perché in realtà l’animale potrebbe essere allergico anche a componenti proteici o glicoproteici non carnei (ma derivanti, per esempio, anche dai carboidrati, o dai latticini usati come ingredienti), quindi la fase diagnostica è più complessa rispetto alla mia semplicistica descrizione, ma in generale l’utilizzo che dovremmo farne è proprio questo.
Supponendo che l’idrolizzato fermi la reazione arriviamo ad un punto in cui sappiamo che il cane o il gatto ha un’allergia alimentare. E a questo punto?
La diagnosi dovrebbe proseguire abbandonando l’idrolizzato e cercando di capire, provando diversi alimenti, qual è quello che causa le reazioni avverse, cosa che si può fare sia con alimenti industriali monoproteici che, più facilmente, con una dieta casalinga (cotta o cruda).
L’idrolizzato dovrebbe essere utilizzato, in modo esclusivo (cioè senza fornire altri alimenti, che complicherebbero la diagnosi) per un periodo di 4-8 settimane, il tempo necessario a capire se il problema dell’allergia si risolve oppure no. A questo punto abbiamo due possibilità:
- Abbandonare l’idrolizzato e cercare di capire qual è l’allergene alimentare, per identificarlo ed evitarlo per tutta la vita del cane o del gatto;
- Proseguire con l’idrolizzato perché il cane (o il gatto) ora sta bene ❤❤❤.
Chiaramente, la seconda soluzione non è la più indicata. Perché il cane o il gatto sta bene adesso, non significa che starà bene anche in futuro. Potrebbe aver bisogno di cambiare alimentazione, ad esempio per un problema di urolitiasi, per una patologia renale o epatica, per un periodo di ripresa (ad esempio, dopo un intervento chirurgico): che alimento viene fornito a quel punto?
Considerando che gli idrolizzati non sono specifici per le patologie menzionate, ci ritroviamo ad una vera e propria “roulette russa”, in cui dobbiamo dare (ad esempio scegliendolo tra gli alimenti Renal nel caso di patologia renale) un alimento più o meno a caso, che potrebbe scatenare nuovamente la reazione allergica la quale si va ad aggiungere alla patologia già presente.
Esattamente come succede nell’uomo, in cui è utile sapere che (per esempio) una persona è allergica ai crostacei e non va a mangiarli, rischiando di finire all’ospedale, negli animali è utile sapere a che cosa sono allergici per poi proseguire nella loro normale vita semplicemente evitando l’alimento che causa la reazione allergica, per sapere come comportarsi nel futuro della vita del cane. Avete mai visto una persona che mangia solo mele per tutta la vita perché è allergica a qualcosa, ma non sa bene a cosa?
Gli alimenti idrolizzati possono essere utili in una prima fase, di diagnosi, ma mantenerli a vita è, a mio avviso, nettamente sconsigliato per i motivi appena menzionati: se state utilizzando un alimento del genere, e lo state usando da diverso tempo, parlatene con il vostro veterinario, oppure parlatene direttamente con me o con un collega che si occupa di nutrizione, per trovare la soluzione migliore, nel lungo periodo, per le necessità del vostro cane o del vostro gatto allergico.
Salve Dottore, la mia gatta dopo 15 giorni di z/d che gli ha provocato feci molli sta mangiando ultrahypo della farminia .Sono passati circa altri 15 gg dopo un passaggio graduale che mangia esclusivamente queste crocchette ma purtroppo Le feci non si sono normalizzate.La veterinaria asserisce che deve continuare per almeno un’altra mese con questo alimento.Nel frattempo le sto dando i fermenti.Cosa ne pensa in merito?
Buongiorno Anita, purtroppo non conoscendo la situazione non posso dare risposte precise, però un mese e mezzo in cui la diarrea non si è risolta mi fanno pensare a qualcosa di diverso da una reazione avversa al cibo collegata a fonte proteica (che è la condizione che si sospetta se si danno i prodotti di cui parla). Magari considererei la possibilità che ci siano altre cause, e che la diarrea non stia rispondendo a questa prova alimentare. Ne parli con la collega.
Prova con royal canin…. Anch’io ho provato zd e ultraypo farmina le feci erano piene di muco… Con royal e andato a posto
Può succedere, perché solo i componenti di origine animale sono idrolizzate, ma l’idrolisi spesso non si estende ai prodotti di origine vegetale contenuti nei croccantini idrolizzati.
Oppure . Se idrolizzato sono passate alcune molecole mal idrolizzato.. Oo se idrolizzato il sistema immunitario lo riconosce ugualmente come pericolo, una nota dermatologa asserisce che pochissime fabbriche di crocche hanno macchinari all’avanguardia per lavorare lidroolisi.. E asserisce che sia con l’idrolizzato che con il. Casalingo si hanno gli stessi risultati… Ps la differenza la fa sempre il cagnolino….
Buongiorno, ho letto il problema del suo gatto provi [MARCA RIMOSSA] mantenimento della [MARCA RIMOSSA], prodotto monoproteico che normalizza in queste situazioni.
Non mi sembra proprio il caso di fare pubblicità ai prodotti commerciali qui.
Buongiorno Dottore. Al mio gatto è stata diagnosticata la gastrite (a causa di vomito biliare è stata fatta anche ecografia). Dopo un ciclo di gastroprotettore e cibo gastrointestinal è migliorato e tra poco nuovo controllo. Nel caso si trattasse di allerfia alimentare come possiamo capire a quale alimento è allergico? Purtroppo, o per fortuna, la gastrite ha tempi più lunghi per manifestarsi e magari dopo un mese, ad esempio, di soli prodotti a base di tacchino, potrebbe essere presente ma non manifestarsi tanto da farci allarmare.
Buongiorno Elide, grazie per la domanda. Ci sono dei test allergologici, poco specifici però che possono dare una mano a capire, oppure i classici “test di eliminazione”, in cui si utilizzano alimenti a singola fonte proteica oppure gli idrolizzati, di cui in questo articolo, per verificare per esclusione (cioè, cambiando alimenti fin quando non si trova il “colpevole”) quali sono gli alimenti sicuri e quelli che, invece, andranno evitati perché gli scatenano allergia. Purtroppo test diagnostici perfetti, al momento, non ne abbiamo a disposizione.
Buongiorno dottore,
la mia chihuahua (2anni per 2.700kg) ha un’angiopatia epatica. Da Febbraio uso croccantini Hepatic Royal.
In questo periodo ho notato l’insorgere di una dermatite labiale e un prurito diffuso. A settembre faremo una visita dermatologica. Chiedo cortesemente se esiste la possibilita’ di una dieta casalinga per il nostro problema epatico?
Grazie
Buongiorno Consuelo, grazie per la domanda. Si, è possibile formulare una dieta casalinga per il problema epatico (naturalmente devo saperne di più sull’angiopatia), e per supportare anche il problema dermatologico. Di cui, però, prima di fare la dieta va approfondita la natura: le consiglio quindi di aspettare Settembre per la visita dermatologica, e in base al responso del collega (sapere se la dermatite dipende dall’alimentazione o meno) potremo procedere con la formulazione di un’alimentazione casalinga adeguata. Grazie mille!
Buongiorno dottore ho una cagnolina beagle (Maya) di 3 anni da quando era cucciola ha avuto subito problemi di vomitino mattutino. Per circa 2 anni è stata alimentata con cibo casalingo senza troppi problemi. All improvviso è comparsa diarrea che non si bloccava con terapie, siamo passati così a hypoallergenic royal tutto bene per 6 mesi poi di nuovo problemi con continuo cercare erba e legnetti. Passati a anallergic royal scomparsi sintomi di diarrea ma continua a volte a cercare erda, radici, legnetti. Abbiamo provato con ultra hypo farmina, con croccantini pressati a freddo niente di nuovo problemi. Ora di nuovo anallergic diarrea niente ma a volte continua a cercare erba ecc. Il mio veterinario dice che dovrà prendere a vita anallergic. Può indicarmi qualcosa lei? Anche per sentire un altro parere. Grazie mille aspetto sua risposta. A dimenticavo ha avuto anche due piccoli episodi di colite, abbiamo fatto sia analisi e ecografia ma tutto apposto. Possibile che non ci sono dei croccantini che posso provare di nuovo. Anche perché leggendo la sua pagina l idrolizzate a vita meglio di no. Grazie ancora
Buongiorno Barbara, grazie per la domanda. Purtroppo no, non posso consigliare qualcosa qui nei commenti perché non conosco la situazione e non posso indicarle qualcosa di “magico” che risolverà il problema; intanto non so se esiste, poi bisogna trovare quello che va bene per lui. Posso però fornirle qualche suggerimento: ad esempio, ha pensato al cibo umido o all’alimentazione casalinga per cercare di risolvere il problema? Perché ci possono essere differenze importanti, come spiegavo in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=-GItHWhe5JU . Se vuole possiamo analizzare insieme la situazione e cercare (attenzione, cercare, non abbiamo la garanzia di trovare) qualcosa che possa rimuovere il sintomo, nei vari tipi di alimentazione disponibile. Inoltre, un ultimo suggerimento: non è detto che il cercare erba e legnetti sia legato al problema della diarrea, forse potrebbe essere utile separare le due cose e fare quindi, con il suo veterinario, con me o con un altro collega, diagnosi differenziali separate per il suo problema.
Buongiorno Dottore , io ho una femmina di Fiat coated retriever, da analisi fatte risulta non avere nulla , tranne un’inspessimenti della peristalsi,del colon dovuto ad infiammazione causata probabilmente da intolleranza alimentare. Per cui le feci rimangono semiliquide e spesso va in diarrea. Il cane ha molto appetito ma, vuole mangiare solo alcune cose tipo pane secco non riesco a capire come fare ad alimentarlo , tra dieta casalinga, crocchette e umido non so più come fare per farlo mangiare.
Buongiorno Davide. Purtroppo si trova in una situazione molto complessa, una delle situazioni “classiche” in cui è necessario il supporto di un veterinario che si occupa di nutrizione, come me o un collega. Innanzitutto, comunque, la diagnosi: si sospetta intolleranza su che base? E’ stata fatta diagnosi differenziale con allergia? E’ stata fatta una dieta deprivativa (commerciale o casalinga)? E’ disponibile un’endoscopia, nel caso? Sono situazioni da analizzare molto nello specifico, altrimenti rischia di fare dei “mischioni” che non solo non risolvono ma, anzi, possono essere deleteri e peggiorare la situazione. Mi raccomando.
Buonasera Dottore.
Le scrivo per porle una domanda su questo argomento. Ho acquistato delle crocchette light per la mia cagnolona meticcia d taglia grande. Ho notato leggendo gli ingredienti che contengono crostacei idrolizzati fonte di glucosammina. Gli ingredienti principali sono il pesce e altri ingredienti mentre i crostacei compaiono verso la metà della lista ingredienti. Vorrei sapere se i crostacei idrolizzati potrebbero dare reazioni allergiche. Visto che finora non ho mai riscontarato questo ingrediente nelle precedenti crocchette che prendevo per il mio cane. Come fare per capire se le crocchette lectollera bene? Grazie molte!
Buongiorno, si, i crostacei possono dare reazioni allergiche, che anzi nell’uomo sono così diffuse che sono state anche inserite nella lista degli allergeni del regolamento 1169/11. I crostacei idrolizzati, invece, se l’idrolisi ha ridotto le catene proteiche ad un peso molecolare inferiore a 10 kDa, no, non possono causare reazione. Per sapere se le tollera, però, non ci sono molte alternative: è necessario fare una prova.
Buongiorno Dottore,
la mia femmina di labrador che ora ha 12 anni soffre di malassezia da sempre ma ultimamente il cane si gratta di continuo. I veterinari da cui sono stato mi hanno sempre consigliato di darle da mangiare un monoproteico, ora mi hanno suggerito di dare al cane delle crocchette ipoallergeniche idrolizzate oltre ad avermi prescritto dei lavaggi ed avermi dato degli integratori.
Secondo lei, può la malassezia avere origine dall’alimentazione e soprattutto, visto che il cane non ne vuole sapere di mangiare le crocchette idrolizzate ha senso provare con una dieta casalinga?
Grazie
Buongiorno Emilio. No, la Malassezia non ha origine dall’alimentazione e non si cura con l’alimentazione, ma con farmaci specifici. Può proliferare però quando c’è uno stato di irritazione preesistente, causato anche da un’allergia alimentare, che suppongo sia il motivo per cui i colleghi hanno consigliato l’idrolizzato. Però si, può avere senso provare con un’alimentazione casalinga, naturalmente impostata (in un primo momento) per cercare di capire se c’è qualche alimento che causa una reazione allergica. E’ la cosiddetta “dieta ad eliminazione”, e ci aiuta a capire se, indipendentemente dal fungo, ci sia un’allergia alimentare o meno.
Buongiorno Dr. Guiggi, dopo aver letto il suo articolo molto interessante, avrei bisogno di chiederle un consiglio perché sono confusa e spaventata sule condizioni del mio cane. Ho un cocker che dopo aver fatto feci molli e col muco e dopo aver fatto prelievo dei prelievi è uscita fuori TLI a 93 quindi alta, folati 5,15 quindi bassi, vitamina b12 332 ok, lipasi 111 ok e canine pancreatic lipase a 588 quindi altissima, il vet ha dedotto che il cane soffre di malassorbimento e di conseguenza il pancreas ne risente ma non pensa si tratti di pancreatite. A lui do alimentazione casalinga con tritato di vari tipi di carne e a volte merluzzo, con zucchine o zucca e poco riso lavato. Lui vuole che gli somministri per un periodo l’anallergic della Royal perché sospetta un’intolleranza alimentare in modo da desensibilizzarlo per poi se starà meglio tornare alla casalinga andando a capire quale alimento lo disturba. Ha fatto 3 gg di antibiotico e sta prendendo fermenti e pare vada meglio. Lei cosa ne pensa? Sono molto confusa e preoccupata!
Buongiorno Alessandra. Mi rendo conto che sia preoccupata, però purtroppo un semplice commento non mi permette di dare un giudizio su una situazione in cui un collega ha visitato il cane e fatta la sua terapia. Per dare un giudizio dovrei avere a mia volta un quadro chiaro della situazione, per cui preferisco astenermi piuttosto che fornire consigli sbagliati. Ad ogni modo se il collega ritiene ci sia necessità di un prodotto idrolizzato evidentemente si, vuole identificare l’eventuale presenza di un’allergia alimentare. Ma attenzione, con un idrolizzato il cane non si desensibilizza (solo un’immunoterapia può aiutare in questo senso), semplicemente si toglie l’eventuale allergene e quindi la reazione si interrompe. Ma la prova con l’ipoallergenico serve solo a verificare che si tratti effettivamente di allergia alimentare, non serve a desensibilizzare. In coda, una domanda per riflettere: sicura che la dieta sia bilanciata? Perché da come la descrive non lo è.
Grazie dottore per la sua risposta, no infatti non ne sono affatto sicura che la sua dieta casalinga sia bilanciata.. Penso sia mancante di alcune cose di sicuro essenziali e soprattutto con problemi all’intestino e questi valori al pancreas avrà bisogno di una alimentazione specifica senza per forza ricorrere al cibo industriale. Ma prima di formularla Lei pensa necessitano altri esami?
Buongiorno Alessandra. Per la formulazione ho bisogno delle informazioni sul cane, generali, per poter fare la stima calorica. Sarebbero utili gli esami biochimici del sangue (che comprendano i valori pancreatici) e, visti i problemi all’intestino, anche un’ecografia addominale, da cui poi valuteremo se, nel caso, fosse necessario procedere anche con endoscopia. Ma prima mi fermerei all’ecografia.
Buongiorno dott. Giuggi, finalmente dopo un periodo di esami e dopo aver somministrato al cane un cibo secco anallergenico a base di piume d’oca idrolizzate al fine di dare proteine prive di allergeni, eseguiamo anche i test per le intolleranze e il risultato è che la maggior intolleranza è data dal lievito di birra, segue il manzo, poi in minor incidenza il grano, il pollo, pesci mix. Ha da un bel po’ di mesi che uso questo anallergenico di cui ovviamente non scrivo la marca, e il mio cocker non ha più manifesto problemi, ma come scrive anche Lei, non posso darglielo a vita, quindi avendo attenzionato diverse Marche di croccantini tra le migliori, vorrei un Suo parere su due delle quali posterò solo gli ingredienti. Ovviamente facendo un lento passaggio graduale.
La prima è questa:
Composizione: carne di maiale (30% di Maiale fresco, 18 % Maiale fresco disidratato, 2 % brodo di carne di maiale) ,patata dolce 26%, piselli, patate 8%, polpa di barbabietola, semi di lino ,vitamine e minerali, brodo vegetale, Omega 3 ,Mele 7.5g/kg, FOS 92mg/kg, MOS 23 mg/kg. componenti analitici: proteina grezza 26 %, Grassi 14% , Fibre grezze 3 % , Ceneri 8% , Calcio 2,41% fosforo 1,5 % , Omega 6 2,17%, Omega 3 0,78%. Kcal/100gr 354. additivi nutrizionali per kg: E672/Vit.A 15,000 IU, E671/Vit.D3 2,250IU, oligoelementi: E1/ferro 160mg, E2/Iodio 1.58mg, E4/Rame 60mg, E5/Manganese 110mg, E6/Zinco 130mg, E8/selenio 0,60mg
Senza aggiunta di conservanti, coloranti e aromatizzanti artificiali. Cibo conservato naturalmente con estratto di rosmarino e tocoferoli misti.
Ecco l’altra:
Composizione: Carne di Maiale 31% (di cui carne disidratata 17%, carne fresca 14%), riso (22%), piselli, amido di piselli, olii e grassi, favino, semi di lino (3%), polpa di barbabietola essiccata, erbe officinali (0,5%) (Lino, Ortica folia, Acerola, Tarassaco, Uncaria Tomentosa, Santoreggia, Timo, Fucus, Aglio), sostanze minerali.
Componenti analitici: Umidità 8%, proteine 24%, fibra grezza 2,9%, grassi grezzi 12%, ceneri grezze 7,7%, calcio 1,3%, fosforo 1,0%, Omega 3 0,48%, Omega 6 2,0%.
Additivi per Kg – Additivi nutrizionali: 3a672a Vitamina A 18500 U.I., Vitamina D3 1200U.I., 3a700 Vitamina E (t.r.alfa.toc.ac.) 150 mg, E4 rame 14,5 mg, E1 ferroso 29 mg, E5 manganese 58 mg, 3b605 zinco 65 mg, 3b201 iodio 3,1 mg, E8 selenio 0,15 mg.
Entrambe non hanno conservanti, coloranti chimici e aromi artificiali, le materie prime stando a quanto dicono sono di prima qualità e soprattutto non contengono lievito di birra.
Purtroppo in questo momento mi è impossibile fare una dieta casalinga, quindi ci tenevo a un suo consiglio in merito al fatto di sospendere il cibo con proteine idrolizzate a favore di cibi per cani intolleranti di qualità. Grazie sempre in anticipo.
Buongiorno Alessandra, grazie per la domanda.
Purtroppo non posso entrare nel merito della situazione e dell’alimento, quindi non posso valutare l’alimento che ha proposto in quanto la valutazione deve essere effettuata necessariamente conoscendo il suo cane. Le posso solo fare un appunto relativamente ai test allergologici: danno un’indicazione ma, una volta evitato quello che è stato individuato come allergene (non esistono test scientificamente validati per le intolleranze, ad oggi, ma credo semplicemente abbia confuso l’intolleranza con l’allergia, nel messaggio. Ad ogni modo, a partire dal test e con l’aiuto del collega (o di un collega, come me, che si occupa di nutrizione) è possibile individuare non uno, ma una serie di alimenti diversi tra cui variare in futuro. Anche perché altrimenti rischia, per esempio, che fornendo solo quell’alimento a lungo il cane si possa poi immunizzare, nell’esempio, al suino, e si troverebbe nuovamente a dover cercare un altro alimento da usare, ma a quel punto con un problema allergico in più.
Buongiorno dottor Guicci,
Le spiego brevemente la mia situazione attuale: ho una gattina di 5 mesi e un gatto di 16 anni in casa.
Il gatto maschio non ha mai avuto problemi di intolleranze o allergie di nessun tipo ed è sempre stato in ottima salute.
I due gatti sono stati tenuti separati finché la piccola non ha potuto fare il vaccino e poi, fatto il vaccino anche lui, sono stati messi insieme dopo qualche settimana.
Dopo poche settimane di convivenza tra i due, il maschio ha presentato arrossamento nelle orecchie e prurito con frequenti scuotimenti di testa.
È stata diagnosticata un’otite e successivamente curata con antibiotico.
Dopo tre settimane dalla guarigione si è ripresentato il rossore all’interno delle orecchie e il micio ha ricominciato a scuotere la testa. Premetto che la piccola, giocando, spesso gliele mordicchia.
Portato dal veterinario, il dottore ha escluso la presenza di acari e ha notato che il rossore era solo nella parte finale (interno ma verso la punta dell’orecchio) e non in fondo l’orecchio che invece risulta perfettamente pulito.
Oltre al rossore presenta delle croste.
Alla fine si è arrivati alla conclusione che sia una manifestazione allergica dovuta al fatto che probabilmente il gatto anziano abbia accumulato troppe proteine mangiando l’alimento kitten dell’altra micetta, poiché ogni tanto si sono scambiati le ciotole. Ammetto che possa essere capitato ma devo dire: di rado.
Il veterinario ha così prescritto per un paio di mesi un alimento intestinale con proteine idrolizzate del pesce.
Ora, magari la domanda è stupida ma da ignorante vorrei chiederle se un alimento intestinale dato per 2 mesi non rischi di far diventare il mio gatto stitico (ha sempre avuto le feci perfette) e se avendo “accumulato” troppe proteine vada bene poi dare un alimento con proteine idrolizzate…
La ringrazio per il suo tempo e le auguro una buona giornata, arrivederci,
Giulia.
Buongiorno Giulia, grazie per la domanda. Sarebbe interessante leggere la documentazione scientifica relativa all'”accumulo di proteine” perché, che io sappia, non esiste possibilità di accumulo. Gli amminoacidi, una volta scomposti, vengono assorbiti, utilizzati e poi espulsi (una volta modificati) con le urine. L’idrolisi dell’alimento, infatti, non riduce la quantità di proteine, solo le “predigerisce” come spiegato nell’articolo. I sintomi sembrerebbero essere legati non all’accumulo (che non ha basi scientifiche) ma ad una semplice allergia alimentare, che il gatto anziano potrebbe aver sviluppato verso l’alimento kitten che ha adesso. Per questo il collega le ha dato un idrolizzato, in cui le proteine sono predigerite. Non ha agito male il collega, solo che si è (secondo me) spiegato male. Per la stitichezza, generalmente gli alimenti intestinali non la provocano ma, per effetto degli addensanti, tendono a formare feci più morbide e voluminose (riducendo quindi al contempo sia la diarrea, perché addensano, che la stitichezza, perché ammorbidiscono le feci).
Chiedo scusa, ho erroneamente scritto male il suo nome, mi perdoni!
Giulia
No problem, succede 🙂
Buongiorno sono Maria e ho un problema con il mio buldog francese di 8 mesi, abbiamo cambiato diversi cibi in crocchette anche ipoallergici ma continua a non digerire il cibo xche’ al mattino spesso lo vomita lo ha ancora nello stomaco il veterinario mi ha dato un gastro protettore e x quei 15 gg stava bene poi quando la cura e finita ha ricominciato a vomitare, mi hanno parlato di idrolitici che lo aiuterebbero e’ vero?. come devo comportarmi e quali sono le marche che dovrei comperare ?grazie
Buongiorno Maria Rosa,
Con il gastroprotettore, che è un antiacido, cioè limita la secrezione gastrica degli acidi inibendo così il meccanismo del vomito, ovviamente smetteva di vomitare, però è un trattamento sintomatico, quando la cura si interrompe il vomito ricomincia se il problema nel frattempo non viene risolto. Gli idrolizzati potrebbero aiutarlo in due modi: il primo è che sono più digeribili, il secondo è che se il vomito fosse di origine allergica potrebbero evitare la reazione. Però è solo in questi due casi che sono d’aiuto, perché vanno indagate anche altre cause, come la gastrice cronica o la sindrome brachicefalica (ha un bulldog francese, brachicefalo, non lo dimentichi). Per cui è un tentativo che può fare, però non è detto sia risolutivo; dipende dalla causa, che va indagata magari con il supporto di un collega che si occupa di gastroenterologia.
Buonasera, credo che il mio gattino abbia delle intolleranze. Da quando sono passata da croccantini che come primo ingrediente avevano “proteine di pollame disidratate” ad altri che hanno come prima fonte “carne di pollame disidratata (30%)” ha iniziato ad avere problemi di diarrea. Può essere un problema di digestione della fonte proteica? Nel caso in cui dovessi somministrargli a vita un cibo che ha proteine di pollame disidratate potrebbe andare bene ugualmente per il suo sviluppo? Grazie per la risposta.
Buongiorno Silvia, grazie per la domanda. Per prima cosa, lei pensa ad un’intolleranza ma le domande che sta ponendo sono relative ad un’allergia, che sono due cose diverse. Entrando nel merito, invece, difficile che ci sia questa differenza perché il trattamento termico è molto simile, in questo senso. Io sospetterei di controllare le altre fonti proteiche, ricordi che non bisogna pensare solo alla fonte proteica principale, ma anche agli altri ingredienti. Comunque sia non le consiglio di procedere sempre con lo stesso alimento, perché come spiegavo in questo video https://www.youtube.com/watch?v=PQ84WSulr20 è un modo per predisporre il gattino alle allergie alimentari, quindi le consiglio di variare, se possibile, con alimenti diversi.
Oppure . Se idrolizzato sono passate alcune molecole mal idrolizzato.. Oo se idrolizzato il sistema immunitario lo riconosce ugualmente come pericolo, una nota dermatologa asserisce che pochissime fabbriche di crocche hanno macchinari all’avanguardia per lavorare lidroolisi.. E asserisce che sia con l’idrolizzato che con il. Casalingo si hanno gli stessi risultati… Ps la differenza la fa sempre il cagnolino….
Buongiorno, è vero, purtroppo non tutti gli idrolizzati sono uguali, l’idrolisi deve essere eseguita con una serie di parametri di qualità, altrimenti non aiuta per le allergie (un esempio è l’idrolisi con cui vengono fatti gli appetizzanti, non aiuta per le allergie alimentari). Per idrolizzato e casalingo dipende dal contesto, però da letteratura, in senso stretto, non è così. Di base l’idrolizzato è meglio del casalingo perché l’idrolizzato toglie tutte le fonti proteiche di origine animale, il casalingo almeno una ne lascia. C’è però da dire che l’idrolizzato non toglie le fonti proteiche di origine vegetale, nel casalingo invece si possono togliere senza problemi. Insomma, difficile dire che sono “equiparabili”, sono due cose diverse e come tali bisogna scegliere se preferire uno o l’altro a seconda delle situazioni; la differenza, appunto, la fa sempre il cane o il gatto.
Buongiorno Dottore, mi sorge un dubbio: la disidratazione può essere considerata tecnica di idrolizzazione?
Buongiorno Giulia,
No, non possiamo. La disidratazione è solamente un’essiccazione, togliere l’acqua tramite calore (o per liofilizzazione, che però è molto più costosa). L’idrolisi è un processo enzimatico che predigerisce le proteine, ci vogliono degli enzimi, pertanto è una tecnica completamente diversa.
Buongiornmo dottore. Ho due golden femmine, intere, coetenee ( 5 anni e mezzo). Una cresciuta sin da cucciola con una croccehtta superpremium agnello e mela Grain free di un noto marchio americano, l’altra adottata a due anni di eta’, con ittiosi, e che veniva nutrita a Barf. Passata da me a crocchetta superpremium al salmone, grain free, di noto marchio stavolta inglese. Seguito vari rumours sulla miocardia dilatativa provenienti dagli States…e relativi quasi esclusivamente ai grain free del marchio statunitense che usavo su una delle due…son passato a crocchette pressate a freddo superpremium di un marchio relativamente nuovo Serbo. proteina: pesce . Per entrambe. Nessun problema di adattamento o inconvenienti, solo che avendo appena fatto esami del sangue ad entrambe ( colesterolo alto per tutte e due, ma sappiamo che non e’ cosi’ preoccupante come per gli umani), sulla cana che ha sempre mangiato proteina pesce ed ha ittiosi si e’ evidenziato un dato relativo a leggera anemia. E mi preoccupa. Fermo restando le millemila cause e la proposta del vet di indagare anche a livello tiroideo, Le chiedo quanto l’alimentazione possa contribuire a sballare questo valore. Le due cane han sempre mangiato crocchette a contenuto proteico piuttosto alto ( da min 26 a max 27.5), e gli extra sono frutta e verdura “consentiti”. Mai avanzi, mai cibo a rischio…semmai biscotti secchi per cani nell’ordine max di 3 al gg. Da profano Le chiedo: possibile riequilibrare i valori agendo sull’alimentazione? Purtroppo sempre su proteina pesce debbo stare…per la famosa ittiosi. Per l’altra cana, invece, potrei optare per una crocca con % proteica piu’ bassa e abbassare un po’ il colesterolo ( limite 300, valore 400…). Anche perche’ e’ quella che mette su piu’ peso e, causa anche lockdown, e’ ben piu’ rotonda dell’altra. Mi creda, non ho MAI lesinato su cibo, cure, visite…nulla! Gia’ il pensiero di aver rischiato con la cana presa cucciola utilizzando anni il ( oltretutto costosissimo) mangime americano….mi turba non poco. Non vorrei ora che optando per il pressato a freddo e scegliendo il meglio…anbbia fatto una cavolata. Grazie mille per il preziosissimo ED UNICO servizio .
Buongiorno Renny, grazie per la domanda.
L’anemia può essere, si, legata a carenze alimentari, però le carenze sono poco probabili se ha sempre usato croccantini, perché sono in generale completi. Può succedere che una singola mandata di un singolo alimento abbia qualche carenza (è uno dei motivi per cui non si dovrebbe dare sempre lo stesso alimento!), però che ogni lotto abbia la stessa carenza di ferro, o di vitamina B12 (che possono causare anemia), è un po’ improbabile in generale. Però sono analisi complesse, prima di tutto devono essere prese in considerazione anche cause non alimentari, secondariamente devono essere valutate nello specifico, bisogna guardare tutti i valori nell’insieme per poter fare ipotesi che siano alimentari o meno. Io per sicurezza ne parlerei prima con il collega che la segue, anche se non si occupa di nutrizione le diagnosi differenziali le può fare. E poi, se ci sono dubbi che il problema possa essere alimentare, si può rivolgere a un veterinario che, come me, si occupa di nutrizione.
Buongiorno dott. Guiggi, sto provando a dare macinato di Bufalo, utilizzato nelle diete BARF, per capire a cosa è allergica la mia gatta, perchè attualmente ha degli sfoghi eusinofilici sulla cute. Essendo solo polpa, per quanto tempo si puo’ continuare a dare, prima di dover integrare ad esempio ossa e interiora, o passare ad un umido completo?
Oppure conviene dare direttamente del cibo idrolizzato industriale?
Buongiorno Massimiliano,
Dipende dall’età della gattina. Se è adulta, come immagino, anche per un mesetto la dieta può rimanere sbilanciata, perché lei fa comunque fronte alle sue riserve corporee di nutrienti, poi però a quel punto necessariamente va bilanciata, altrimenti rischia carenze nutrizionali. O viene bilanciata, oppure l’alternativa è si, l’alimento completo idrolizzato (che è già bilanciato).
Buongiorno dottore,
ho un levriero greyhound di 6 anni che ho adottato 2 anni fa. L’anno scorso di questo periodo ha cominciato a manifestare problemi di intolleranza alle crocchette agnello riso e patate che già mangiava ancor prima dell’adozione. A seguito di trattamenti probiotici e di integratori astringenti e di cambio della dieta proposta da una nutrizionista, siamo passati al cucinato provando gradualmente, bue, maiale e tacchino, con un iniziale netto miglioramento sia delle feci sempre morbide, sia dell’umore del cane. Durante l’utilizzo del tacchino, i problemi si sono riacutizzati in maniera più evidente, tanto che il veterinario ci ha suggerito, all’inizio di quest’anno di sottoporre il cane ad una visita endoscopica da cui è emerso che soffre di:
gastrite follicolare di grado moderato con contestuale gastrite superficiale cronica di grado lieve -moderato, enterite cronico attiva di grado moderato, grave e permanente impronta plasmacellulare con fenomeni di dilatazione dei vasi chiliferi di grado moderato, colite cronica linfoplasmacellulare di grado moderato.
Questo è quanto emerge dall’esame istologico.
A questo punto, siamo tornati, sempre dietro suggerimento della dietologa alle crocchette Gastrointestinal a base di pesce. Il cane è migliorato per un breve periodo, sebbene mostri spesso inappetenza e mancanza di stimolo a mangiare, fino a primavera, quando siamo ricascati in diarrea e deiezioni frequenti. Ha così seguito una terapia antibiotica per una settimana dopo la quale ha mostrato segni di ripresa. Abbiamo preso un’altra marca di crocchette ipoallergeniche ma i risultati sono che le ricadute sono più frequenti, soprattutto dopo che ha cominciato la terapia anti filaria e una profilassi contro i vermi.
Ci siamo rivolti ad un’altra veterinaria, per sentire un altro parere; ci ha consigliato di provare con crocchette con la proteina idrolizzata e così da un mese a questa parte stiamo somministrando un prodotto Ultrahypo. All’inizio il cane mangiava con interesse e c’è stato un miglioramento nelle deiezioni, poi ha cominciato a mostrare poco interesse per il cibo e così abbiamo dovuto integrare con l’aggiunta di un filino di olio di girasole per sporcare la scodella. Ciò nonostante non c’è stato il miglioramento aspettato delle deiezioni che sono sempre molto molli, soprattutto nell’ultima parte.
Secondo lei è possibile trovare un’alternativa alla crocchetta che stiamo somministrando e soprattutto esiste un cibo in grado di stabilizzare il cane evitando questa dissenteria ciclica.
Grazie per l’attenzione.
Buongiorno Umberto,
Grazie per la domanda. Ho letto il messaggio ma non sono ottimista in questa situazione; lei ha effettuato già una biopsia con istologico, che a quanto scrive non ha dato risultati “leggeri”, insomma nell’intestino c’è qualcosa che non va, come sa, e difficilmente la sola alimentazione può risolvere il problema. Certo, da supporto, però in accordo con i colleghi in queste situazioni può essere necessaria anche una terapia farmacologica, perché è difficile trovare una crocchetta che, di punto in bianco, riesca a risolvere tutti i problemi… Io le consiglio di farsi seguire in primo luogo da un collega che si occupa di gastroenterologia e poi, in accordo con lui, nel caso di considerare un’alimentazione casalinga (seguito quindi da un collega che si occupa di nutrizione) che potrebbe però anche variare nel tempo, in base alla terapia farmacologica e alla modifica dei sintomi con i vari cambi alimentari. Comunque è una situazione da approfondire.
Salve dott. Giuggi, le scrivo perché sono molto preoccupata per la mia cagnolina. Ha 7 anni, razza fantasia e di piccola taglia, e soffre di dermatiti cicliche da diversi anni che si manifestano principalmente nelle orecchie e nel musetto (delle volte anche delle chiazze nella pelle). Premetto che le ho sempre dato cibo casalingo preparato solamente per lei: carni con riso soffiato, senza sale e condimenti. Dell’insalata, belga, radicchio, carote a crudo o cotte con la carne. La veterinaria che la segue mi ha fatto eliminare diversi tipi di carne per andare ad esclusione, ma dopo tempo il problema si ripresenta. Adesso è quasi un mese che assume cibo idrolizzato della Royal canin, l’hipoallergenic per taglie small, ma la vedo diversa: è molto abbattuta e le noto l’addome un po’ duro. Secondo lei devo farle fare dei test allergologici? Per curare la dermatite delle orecchie ho usato OTOPET terapia. So che i cibi idrolizzati non possono essere usati per lunghi periodi, quindi sono molto preoccupata. Spero possa rispondermi presto, la ringrazio
Buongiorno, grazie per la domanda.
Io più che una prova allergologica, che ha un’attendibilità limitata, farei un percorso con un collega che si occupa di dermatologia, perché prima va fatta una diagnosi e va capito de dove arrivano queste dermatiti. Poi, se il collega dermatologo riterrà che il problema possa essere alimentare si può anche procedere con la nutrizione (la dieta che seguiva era bilanciata? Perché la dermatite potrebbe anche essere conseguenza di una carenza, e non di un’allergia, giusto per rimanere sull’alimentare), quindi se si sospetta allergia con una prova di eliminazione (da letteratura più attendibile del test allergologico, benché molto più lunga come tempistica) che si può fare anche con l’alimentazione casalinga. Però prima passerei dalla dermatologia, perché a volte le dermatiti hanno una causa che con l’alimentazione non c’entra.
Buongiorno Dott. Guiggi, la mia gatta soffre di enterite eusinofila dignosticata ormai 2 anni fa. Per lungo tempo ha mangiato prima zd e poi altri idrolizzati di pesce. Essendo la sua un malattia cronica, l’drolizzato non ha migliorato il suo problema e cioè cicli di vomito (non necessariamente cibo). Solo con cure cortisoniche il problema vomito si risolve. Volevo chiederle un suo parere. Ormai da anni la gatta mangia solo idorlizzato, ma appurato che ha una malattia cronica non derivante da allergia al cibo, mi chiedo se debba ancora mangiare idrolizzato. Mi può consigliare una crocchetta alternativa? Grazie mille
Buongiorno Fabrizio,
Grazie per la domanda. No, non posso consigliarle crocchette alternative se non conosco la situazione e non ho avuto modo di approfondirla insieme a lei, questa domanda specifica deve essere rivolta al collega veterinario che la segue. Posso invece rispondere all’altra domanda, e la risposta è no: l’idrolizzato ha senso solamente se c’è un’allergia alimentare, mentre se il vomito non deriva dall’alimentazione non c’è motivo di continuare a fornirlo (l’idrolizzato può essere più digeribile di altri croccantini, ma se riuscisse ad inserire dell’umido o del casalingo sarebbe ancora più digeribile anche dei croccantini idrolizzati, sarebbe una buona soluzione: ne parli con il suo veterinario).
Buongiorno, vorrei variare alimento ai miei labrador. Me ne hanno proposto uno che contiene carne di agnello disidratata al 32%,ma negli ingredienti leggo anche mais estruso e idrolizzati di proteine di pollo. Leggendo il suo articolo e rendendomi conto che si utilizzano le piume non sono più convinta che sia un buon prodotto. Cosa ne pensa?
Buongiorno Silvia,
Quando trova “idrolizzato di proteine” solitamente non sono le piume ma il fegato, è detto anche Digest ed è un appetizzante, che è necessario inserire altrimenti i croccantini non li mangerebbe nessuno. Se nota, è presente in quasi tutti i croccantini, proprio perché di base la loro appetibilità non è così elevata.
La ringrazio per la risposta. Sto cercando di trovare un buon prodotto che non mi costi un patrimonio. Non vorrei risparmiare e danneggiare i miei cani però. E il mais estruso? Mi sembra di aver capito sia una lavorazione per fare in modo che il mais non generi intolleranze. Grazie ancora.
Buongiorno, no, quella lavorazione è l’idrolisi, l’idrolizzato, ciò di cui parlavamo ieri. Però gli alimenti idrolizzati per fare in modo che non si generino -allergie- sono generalmente alimenti a base di carne, perché ad essere idrolizzate sono le proteine. Le piume di cui parlavamo ieri sono idrolizzate, e anche il fegato (per quanto usato come appetizzante) è idrolizzato in modo tale da non causare allergie.
L’estrusione è, invece, la lavorazione che fa espandere l’amido del mais (in modo simile a quando prepara i popcorn) e, aumentando la superficie di attacco da parte dell’amilasi pancreatica, ne permette la digestione. Tutti i carboidrati che trova nei croccantini sono sempre estrusi, anche se non viene indicato sulla confezione. Mentre con le allergie questa lavorazione non c’entra.
Buona sera dottore,
il mio gatto Maine Coin di 3 anni da un paio di mesi ha degli episodi sporadici di diarrea ogni 15 giorni che durano un giorno seguiti da ciclo di fermenti per 2 settimane. La veterinaria mi ha chiesto la raccolta delle feci per 3 giorni per scongiurare la presenza di parassiti come la giarda. Una volta consegnate le feci la dottoressa, al constatarne la compattezza, ha escluso lei stessa la presenza di parassiti ed ha sospettato un’intolleranza alimentare. Mi ha detto di eliminare l’umido per 20 giorni e di osservare il gatto. L’unico cambiamento che ho effettuato è quello di mischiare al suo solito secco un po’ di secco hairball della stessa marca. Le chiedo è possibile che sia questa la causa o il gatto può sviluppare intolleranze alimentari in età semi-adulta? Il gatto è abituato a mangiare umido alle 20 chiedendolo lui stesso, che espedienti posso attuare affinché il cambio di routine non lo affetti troppo? Grazie per la disponibilità. Buona serata.
Buongiorno Martina,
E’ difficile dare una risposta, però si, è plausibile che ci fosse una reazione avversa a qualche componente dell’umido e che rimuovendolo il problema si sia risolto. Difficile però dirlo con certezza senza conoscere la situazione.
Per la possibilità di sviluppare allergie (le intolleranze sono genetiche) in età adulta si, è possibile, il 75% si sviluppano da cuccioli e il 25% da adulti per quanto ne sappiamo, per cui si, è possibile.