L’alimentazione del cane e del gatto non ha solamente una funzione legata alla sopravvivenza. Con una buona alimentazione, infatti, la vita del cane e del gatto può migliorare, così come tutti gli aspetti collegati alla sua salute, alla sua vitalità, alla sua resistenza contro gli eventi avversi come le patologie.

Proprio per questo motivo, una delle prerogative più importanti dei proprietari è non tanto quella di nutrire bene il proprio animale per garantirne la sopravvivenza, ma quella di nutrirlo bene per farlo stare bene, da tutti i punti di vista. E uno degli aspetti che evidenzia maggiormente il benessere del cane e del gatto è il benessere del manto: un manto lucido, con colori vivi e senza perdite di pelo è rappresentativo di un buon stato di salute. Per questo motivo una domanda abbastanza frequente, che proviene da moltissimi proprietari, è questa: è possibile avere un’alimentazione adatta al benessere del manto, o comunque aggiungere alimenti specifici che migliorino lo stato del pelo del cane e del gatto?

La risposta, in generale, è si, perché è esperienza comune che cambiare alimentazione cambia lo stato del mantello: molte persone che sono passate, per esempio, da un’alimentazione esclusivamente secca a una dieta casalinga hanno notato un pelo più lucido e più morbido rispetto a prima.

Tuttavia, un errore comune dei proprietari è quella di pensare che esistono degli alimenti magici che aiutano a migliorare lo stato del pelo del cane o del gatto. In realtà, non è proprio così, e in questo articolo cercheremo di capirne il motivo: l’alimentazione specifica per il benessere del manto deve essere infatti studiata sul singolo cane o sul singolo gatto. 

Ci sono persone che spendono tanto per integratori pensati per “migliorare lo stato del pelo”, oppure che aggiungono alcuni alimenti specifici (come l’olio, o l’uovo) per lo stesso motivo; altri proprietari hanno (per citare un commento buffo fatto da un proprietario) “disboscato i mari” perché hanno aggiunto all’alimentazione tantissime alghe (in polvere) per migliorare il suo mantello… senza però ottenere alcun miglioramento.

Ma perché questi metodi non hanno funzionato? E perché, soprattutto, per cane dell’amico quello stesso, identico prodotto, invece, ha funzionato?

Ho cercato di fornire la risposta in questo video, che potete guardare o, in alternativa, potete continuare a leggere il seguito dell’articolo.

 

L’alimentazione e il benessere del pelo

L’apparato tegumentario, di cui i peli fanno parte è un insieme di strutture molto complesso che necessita di tantissimi nutrienti, diversi tra loro, per poter funzionare al meglio. Non esiste quindi un nutriente “magico” che possa aiutare a risolvere tutti i problemi di manto. Come tutti gli altri organi e apparati dell’organismo, il manto è infatti la conseguenza di un susseguirsi di tante e complesse reazioni biochimiche che provocano la nascita del pelo, la sua colorazione (pigmentazione), la sua crescita e la sua protezione, attraverso le secrezioni cutanee. Il meccanismo è complesso, e ci sono tantissimi motivi per cui si può interrompere, con la conseguenza di un peggioramento dello stato del manto.

Una delle cause, naturalmente, sono le patologie. Se lo stato del mantello non è ottimale o se, addirittura, c’è una perdita di pelo, escoriazioni, presenza di pus, la strada da percorrere è quella di effettuare una visita dermatologica per cercare di diagnosticare, con un collega veterinario che si occupa di dermatologia, la causa di questi sintomi. Risolvendo il problema che sta alla base, lo stato del mantello ne giova.

Ci sono però molte situazioni in cui i sintomi non sono proprio presenti: niente alopecia, nessun grattamento, solamente un mantello opaco e “spento”, imperfetto ma non riconducibile ad una causa patologica.

E’ proprio in questi casi che la causa del problema può essere ricercata proprio nell’alimentazione… ma, appunto, bisogna cercarla, e questo può non essere banale. Questo accade perché, dei tantissimi nutrienti che costituiscono il pelo, per avere uno stato non ottimale anche uno solo dei tanti nutrienti fondamentali per il pelo può mancare: si tratta di una (leggerissima) carenza nutrizionale, che non porta sintomi gravi ma che rende necessario modificare la dieta cercando prima di capire qual è l’ingrediente che manca, poi andando ad integrarlo utilizzando opportune integrazioni o, se possibile (e nella maggior parte dei casi lo è…) inserendo alcuni alimenti specifici nella dieta.

La difficoltà nell’individuare il nutriente mancante è presto spiegata: tra i nutrienti fondamentali per la struttura del pelo stesso ci sono quasi tutti i nutrienti che un cane e un gatto può ingerire: le proteine (o, meglio, gli amminoacidi), i grassi, le vitamine e i minerali. Integrare un nutriente che non serve non porta, pertanto, a nessun risultato nel cercare di migliorare lo stato del manto. (Fascetti A., Delaney S., Applied Veterinary Clinica Nutrition, Cap. 11) diversi nutrienti: vediamo quali.

 

Proteine e amminoacidi

Può sembrare strano ma una delle cause più frequenti di problemi al pelo è la carenza di proteine nell’alimentazione o, per andare più nello specifico, una carenza di alcuni amminoacidi, le unità di base che compongono una proteina. La mancanza di uno o più amminoacidi essenziali per la struttura del pelo, infatti, porta alla sua perdita.

In realtà il problema non è tanto la perdita, che è un fenomeno normale sia nel cane che nel gatto, ma la mancata rigenerazione. Bisogna ricordare infatti che il pelo è costituito dal 95% di proteine (è una struttura quasi esclusivamente proteica), e per la crescita del pelo può essere necessario, per l’organismo, utilizzare fino al 30% delle proteine ingerite dal cane e dal gatto. Ma poiché le proteine sono necessarie anche ad altri organi vitali, come il cuore, i polmoni o i muscoli, una carenza proteica farà sì che l’organismo “sacrifichi” la rigenerazione dei peli rispetto al funzionamento degli organi vitali.

Il pelo è una delle strutture più ricche di proteine dell’intero organismo. Fonte: Fascetti A., Delaney S., Applied Veterinary Clinica Nutrition, Pag. 157.

C’è anche un altro aspetto da considerare: il pelo non utilizza indifferentemente tutti gli amminoacidi presenti nelle proteine di partenza, ma alcuni in particolare, tra cui due amminoacidi importanti sono la cisteina e la tirosina. Anche a fronte di un apporto proteico elevato (ad esempio alimenti industriali caratterizzati da un’alta percentuale di proteina grezza, oppure alimentazione casalinga, a cotto o a crudo, in cui è presente un alto quantitativo di fonti proteiche) potrebbero comunque mancare alcuni specifici amminoacidi che impediscono il corretto sviluppo del pelo, che devono essere identificati e il problema risolto.

Le carni, alimenti proteici “per eccellenza”, hanno infatti tutte un apporto proteico simile (a parità di grasso contenuto), ma la composizione in amminoacidi è variabile: se l’amminoacido necessario a quel cane o gatto è carente, il pelo potrebbe risentine. Il sintomo principale in questo caso è una perdita di pelo eccessiva: il medico veterinario può individuarlo alla visita clinica, quindi è possibile verificare che nell’alimento industriale, o nella dieta casalinga, seguita dall’animale, non ci siano indicazioni di carenze. Per gli alimenti industriali ho parlato in questo video della valutazione della qualità proteica.

Da notare anche un altro particolare aspetto: gli amminoacidi, in particolare la tirosina che ne è il precursore, sono legati anche alla sintesi della melanina che, nelle sue diverse forme (eumelanina, nera, e feomelanina, rossa, in cui è presente anche l’L-Cisteina) colora il pelo. La mancanza degli amminoacidi legati al processo di sintesi sia come precursori, sia come componenti dell’enzima tirosinasi, che catalizza la reazione di produzione della melanina, impediscono la creazione dei pigmenti: la conseguenza è che il pelo perde il suo colore e diventa più chiaro.

Schema della melanogenesi secondo Raper-Manson. Una perdita di colore del pelo può derivare da una carenza di tirosina, l’amminoacido da cui ha inizio la sintesi della melanina, ma anche dalla mancanza degli amminoacidi che compongono gli enzimi che portano a compimento questo complesso processo (tra cui l’enzima tirosinasi).

Gli acidi grassi essenziali

Un’altro dei nutrienti che possono causare l’opacizzazione del pelo quando in carenza sono gli acidi grassi essenziali: questa carenza, per la mia esperienza personale, è la più frequente da correggere per chi cerca di migliorare il benessere del manto.

Gli acidi grassi non compongono direttamente il pelo (se non in quantità trascurabili), ma vengono sono i precursori di particolari molecole che hanno funzione protettiva per la pelle e per il pelo.Gli acidi grassi più importanti in questo senso sono gli Omega 6 (gli Omega-6 essenziali sono l’acido linoleico nel cane, l’acido arachidonico nel gatto) e gli Omega 3 (l’Omega-3 essenziale per entrambe le specie è l’acido alfa-linolenico). Per saperne di più sulla loro struttura e funzione nell’organismo potete leggere questo articolo.

Ad interessarci in relazione al pelo, tra le due famiglie, sono in particolare gli acidi grassi Omega 6. 

Ma come –potrebbe chiedersi qualcuno– gli Omega 3 non sono più importanti?

La realtà è che nessuna delle due famiglie è più importante dell’altra, ed entrambe concorrono a portare il pelo ad una situazione ottimale. Ma per l’opacizzazione del pelo, la carenza più importante da correggere è quella degli Omega 6: essi sono infatti i  precursori dei ceramìdi, molecole che compongono lo strato corneo della pelle, che ha l’effetto protettivo.

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La mancanza di Acido Linoleico, un acido grasso della famiglia Omega-6, non consente la sintesi dei ceramidi. Fonte: Fonte: Fascetti A., Delaney S., Applied Veterinary Clinica Nutrition, Pag. 158.

La struttura chimica di un Ceramide.

Se gli acidi grassi Omega-6 non sono presenti in quantità sufficienti, l’organismo inizierà ad utilizzare altri tipi di grasso per comporre i ceramidi; tra questi ci sono i grassi monoinsaturi, come l’acido oleico. La struttura finale del ceramide sarà diversa, diciamo più rigida, e questo renderà la pelle meno capace di svolgere una delle sue funzioni, cioè trattenere acqua al suo interno. In pratica, al cane o al gatto viene la “pelle secca”, che tuttavia si nota male visto che c’è il pelo.

Ma la secchezza della pelle ha una conseguenza: l’eccessiva perdita d’acqua per evaporazione perdita impedisce il normale funzionamento della pelle come organo di difesa, che si ripercuote anche sulla crescita del pelo, perché la mancanza di acqua impedisce la creazione del film idrolipidico che si trova sulla superficie della pelle e del pelo  (una condizione detta, in dermatologia, TEWL, TransEpidermal Water Loss, perdita d’acqua attraverso l’epidermide). I peli in queste condizioni sono più soggetti agli attacchi degli agenti esterni opachi, duri e meno resistenti, con un effetto negativo sul benessere totale del manto.

Ma non solo: lo strato idrolipidico, infatti, è anche in grado di riflettere la luce, rendendo così (ai nostri occhi) il pelo lucido; la sua mancanza non permette un riflesso ottimale e il pelo apparirà opaco ai nostri occhi.

La carenza di acidi grassi essenziali è molto più frequente di quanto si possa pensare, e per diventare evidente è sufficiente un periodo di 4-8 settimane; la condizione, con un’aggiunta appropriata di acidi grassi essenziali, si può risolvere nel giro di un paio di settimane.

La frequenza costante di questa carenza dipende principalmente da un’alimentazione basata esclusivamente sui croccantini: i croccantini hanno la maggior parte degli acidi grassi insaturi in superficie, dove vengono messi durante una fase particolare della produzione, detta grassatura, fatta dopo l’uscita dei croccantini dall’estrusore (altrimenti irrancidirebbero a causa del calore). Tuttavia, il lungo periodo di conservazione e la presenza dei grassi insaturi in superficie può provocare (e solitamente provoca) il fenomeno dell’irrancidimento lipidico, di cui abbiamo parlato nell’articolo dedicato.

I croccantini irranciditi, anche se vengono consumati, possono condurre ad una carenza di acidi grassi essenziali dopo diverse settimane di somministrazione esclusiva, che può essere corretta cambiando dieta (quindi non lasciando i croccantini come alimentazione esclusiva) o aggiungendo ai croccantini alimenti ricchi di acidi grassi polinsaturi Omega-6.

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Un’alimentazione composta esclusivamente da croccantini è un alto fattore di rischio per la carenza di acidi grassi polinsaturi nell’alimentazione. Questo è il motivo principale per cui i proprietari che passano da un’alimentazione esclusivamente basata sul secco a un’alimentazione casalinga, cotta o cruda, vedono lo stato del pelo migliorare in qualche settimana: è stata risolta questa tipica carenza nutrizionale.

Tra gli alimenti utilizzabili per sopperire a questa carenza quando non si vogliono, o non si possono, interrompere i croccantini come metodo di alimentazione esclusiva (specialmente nei gatti che non vogliono mangiare alimenti diversi) ci sono gli oli (quelli di semi sono particolarmente ricchi di acidi grassi Omega-6), diversi tipi di carne, in particolare quella di animali monogastrici la cui alimentazione è costituita da granaglie (pollo con pelle, maiale) e anche l’uovo, che contiene una certa percentuale di acidi grassi polinsaturi.

I dosaggi, però, vanno calcolati sulla dieta del singolo animale, perché se questi alimenti sono troppo pochi rischiano di non essere utili, mentre se sono troppi da un lato possono rendere l’alimentazione sbilanciata mentre dall’altro, essendo alimenti che contengono grasso… possono favorire l’obesità del cane o del gatto. Niente olio come se piovesse, quindi, ma una quantità ben stabilita definita dal medico veterinario che segue l’alimentazione dei vostri animali.

Le vitamine e i minerali

A complicare il tutto, intervengono nel benessere del manto anche le vitamine e i minerali, che entrano a far parte del complesso meccanismo che mantiene ottimale lo stato del pelo. Si tratta di diverse vitamine e diversi minerali, ciascuna con funzione specifica.

Di seguito, un piccolo elenco dei nutrienti e delle loro funzioni della pelle, ma attenzione: non date integrazioni a caso per risolvere il problema! Per trovare una soluzione sarà necessaria per prima cosa una visita veterinaria che permetterà al medico di poter capire se, dai sintomi, ci sono presupposti di una carenza nutrizionale specifica. Successivamente verrà analizzata la dieta, con gli ingredienti che la compongono, per individuare i nutrienti mancanti e modificarla proprio per aggiungere quello che non c’era.

Integrare a caso, oltre a portar via dei soldi in integratori inutili (!) espone al rischio opposto, cioè all’eccesso di alcuni specifici nutrienti.

Le principali vitamine e minerali coinvolti, per motivi diversi, nei processi legati alla sintesi e alla crescita del pelo sono i seguenti (l’elenco copre solo i più importanti)

  • Lo zinco: si tratta di un minerale importante per il pelo, perché è presente all’interno degli enzimi necessari per l’epitelizzazione. La carenza di questo minerale porta alla carenza degli enzimi, e blocca un processo ben preciso, la migrazione dei cheratinociti che dagli strati più profondi della pelle formano il pelo. Con questa carenza il pelo, di fatto, non rigenera dopo la caduta.
  • Il rame: anche il rame è fondamentale per gli enzimi che entrano nel processo di migrazione dei cheratinociti, ma anche negli enzimi che catalizzano la formazione della melanina, il pigmento colorato del pelo. Una carenza di rame può quindi causare una decolorazione del pelo.
  • La vitamina A: anche questa vitamina entra a far parte del processo di cheratinizzazione, e in sua mancanza il ricambio degli strati superficiali della pelle viene meno; questo porta ad una perdita di pelo eccessivo, perché si interrompe il corretto ciclo di rigenerazione dei peli.
  • La vitamina E: questa vitamina non è direttamente coinvolta nello sviluppo della pelle. Ha tuttavia una funzione antiossidante, cioè protegge dall’azione dei radicali liberi di cui abbiamo parlato nel video dedicato che causano l’irrancidimento lipidico. Più in alto, parlando degli acidi grassi, abbiamo detto come acidi grassi irranciditi negli alimenti non consentono uno sviluppo ottimale della pelle: se manca la Vitamina E, l’irrancidimento dei grassi può avvenire anche all’interno dell’organismo. Le conseguenze della sua carenza sono simili a quelle della carenza di acidi grassi insaturi: abbiamo infatti un’ossidazione dei lipidi di membrana, che perdono il loro ruolo protettivo per la pelle, e il pelo ne risente in resistenza e in lucidità.
  • Il complesso della vitamina B: le diverse vitamine del gruppo B, e in particolare la Biotina, la Riboflavina, la Piridossina e la Niacina, sono legate a specifici processi che avvengono nella pelle, e possono portare tutte alla perdita di pelo. Ognuna delle vitamine, tuttavia, quando in carenza causa sintomi specifici e diversi dalle altre vitamine del gruppo B; un’attenta osservazione in corso di una visita medico veterinaria consente di capire quale vitamina del gruppo B, eventualmente, manchi, e integrarla opportunamente. Ricordo che con vitamina B si intendono tante molecole diverse (B1, B2, B3, B5, B6, B9, B12) e non ha quindi senso fornire un integratore “ricco di Vitamina B”… bisogna usare, nel caso, l’integratore che contenga LA vitamina del gruppo B che a quel cane o quel gatto manca.

E quindi, quali alimenti utilizzare per migliorare lo stato di salute del pelo?

Se avete letto la parte precedente con attenzione, avrete capito il motivo per cui non ci sono alimenti “magici” che migliorano lo stato del pelo.

Gli alimenti che possono infatti portare un miglioramento sono tantissimi, ma il problema è che quello che funziona dipende dalla carenza nutrizionale primaria che causa al pelo una condizione non ottimale. Può avere senso dare del tuorlo d’uovo, ma solo se la carenza primaria era la Vitamina A, o un acido grasso essenziale; può essere utile un olio di semi, può essere utile della carne come fonte di amminoacidi, può essere utile il lievito come integrazione di vitamine B1 e B2… ma ciò che funziona, e cosa no, deve essere valutato sul singolo animale. Inoltre devono essere valutate le quantità: dare l’alimento anche corretto, ma fornirne troppo poco, non porterà comunque a risultati.

Si sente dire spesso che dare l’uovo al gatto una volta a settimana aiuta “migliora il pelo”: è possibile, ma il fatto che funzioni o meno dipende dal resto della dieta del gatto.

Tornando quindi all’esempio iniziale, il funzionamento o meno dell’alga usata come integratore, la spiegazione per cui alcuni cani funziona e per altri no in relazione al pelo diventa semplice: se il cane ha una carenza risolvibile con i nutrienti presenti in quell’alga funzionerà, se ha una carenza diversa non funzionerà.

Una buona idea è, comunque, sempre quella di evitare l’alimento secco come alimento esclusivo per il cane e per il gatto, e associare degli alimenti casalinghi, se non addirittura passare completamente ad un’alimentazione casalinga: le persone che hanno migliorato lo stato di salute del pelo passando da una dieta secca ad un’alimentazione casalinga spesso, nel passaggio (per “fortuna”, diciamo), hanno risolto la carenza nutrizionale senza saperlo, e notano già dopo pochi giorni un evidente miglioramento del mantello. In altri casi questo non succede generalmente perché la dieta non è stata correttamente bilanciata, ma una semplice valutazione e conseguente correzione (che è possibile fare anche per mezzo di una  consulenza nutrizionale veterinaria) risolverà rapidamente i problemi del manto legati all’alimentazione.

Non fidatevi quindi dei prodotti integratori “per il benessere del pelo” senza prima aver valutato l’alimentazione: state affidando la soluzione al caso e, a meno che siate molto fortunati, avrete buttato i vostri soldi in un prodotto inutile per il vostro cane o per il vostro gatto.

 

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