Tra le terminologie più utilizzate per definire le varietà di alimenti per cani ne esistono due molto diffuse: sono i croccantini Premium e i croccantini Super Premium, che vanno in contrapposizione alle crocchette “normali”, quelle che non hanno alcuna indicazione di qualità.

Su queste denominazioni c’è molta confusione, perché sono pochissimi coloro che conoscono davvero la distinzione tra queste tipologie di alimenti; anche alcuni esperti non saprebbero definire le differenze che ci sono tra una marca di croccantini “normale” e una Premium: per questo motivo, in questo articolo, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, per quanto (poco) sia possibile.

L’articolo fa riferimento ad un video, pubblicato un po’ di tempo fa, in cui spiego meglio la questione; di seguito trovate invece, scritte, le informazioni relative a queste due denominazioni.

Nomi senza regole

Il problema principale di queste denominazioni è che, ad oggi, nessuno le ha mai normate, e quando non esistono regole regna l’anarchia più totale. Le regole per queste denominazioni non esistono né in Italia, né in Europa, e nemmeno in America, nemmeno come linee guida che avrebbero potuto essere utilizzate dagli altri paesi per avere una traccia.

Insomma, ogni azienda nomina le proprie crocchette e il proprio umido come preferisce.

La dott.ssa Lisa Karr-Lilienthal dell’Università del Nebraska ha tuttavia cercato di valutare, almeno in linea di massima, le “caratteristiche medie” di questi croccantini da diversi punti di vista, per cercare di raccogliere informazioni che potevano essere utili al consumatore. I risultati sono molto generici, perché si tratta solo di un’analisi generale, ma sono state tratte alcune conclusioni interessanti dall’autrice, che danno una definizione agli alimenti almeno in linea di massima.

Gli alimenti “popular”

In america, le crocchette senza un’indicazione di qualità vengono denominate “popular”, mentre in Italia non esiste un termine specifico per indicarle. Possiamo parlare di crocchette “normali” per distinguerle dalle premium e super premium.

Solitamente sono alimenti fatti per costare poco, generalmente croccantini, si possono trovare nei supermercati piuttosto che nei negozi di animali, sono molto palatabili (cioè sono stati aggiunti ingredienti che aumentino l’appetibilità così che gli animali le apprezzino maggiormente e le mangino) ma gli ingredienti non sono di buona qualità, ad esempio perché (per mantenere il costo limitato) hanno un quantitativo maggiore di carboidrati al loro interno. Tuttavia, per l’animale l’alimento (se definito “alimento completo”) è comunque sufficiente per soddisfare i propri fabbisogni nutrizionali.

Una caratteristica di queste crocchette che è stata notata in America (ma non ci sono prove in Italia) è che spesso la formulazione di questi alimenti cambia, senza che il consumatore non venga avvertito in nessun modo; inoltre, spesso è presente la denominazione “Carne e Derivati“, che non indica la specie animale di provenienza, così che il produttore possa variare la carne a proprio piacimento senza dover fare alcuna modifica in etichetta.

Gli alimenti Premium

Le crocchette premium utilizzano, generalmente, alimenti di qualità migliore rispetto alle altre, anche se questo non è necessariamente vero perché definire la “qualità” di una materia prima non è semplice.

Generalmente, a differenza degli alimenti “Popular”, quelli Premium hanno una serie di distinzioni per età o stato fisiologico del cane e del gatto (cucciolo, adulto, anziano, in gravidanza) e per la taglia, nel cane.

La quota proteica è generalmente superiore rispetto alle popular, e la composizione tende a non variare nel corso del tempo, a fronte generalmente di un costo più alto rispetto ai corrispettivi “Popular” (considerando che il costo delle materie prime cambia nel corso del tempo ma la formulazione rimane, in questo caso, tendenzialmente sempre la stessa).

Gli alimenti Super Premium

La differenza tra questi alimenti e le crocchette Premium è generalmente che in queste non vengono utilizzati additivi artificiali, ma solo naturali (ad esempio, antiossidanti come il tocoferolo estratto dalle piante piuttosto che BHA), né coloranti, che possono essere presenti nelle altre categorie. Anche gli additivi sono generalmente inferiori, in numero, rispetto agli alimenti di qualità inferiore.

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La “densità energetica” di queste crocchette tende ad essere maggiore rispetto alle altre (solitamente perché ci sono più grassi e proteine e una quota inferiore di carboidrati), quindi una porzione minore riesce a saziare l’animale; questo può essere fatto perché, essendo il costo maggiore, si cerca di mantenere contenuta la dose necessaria per saziare l’animale.

Spesso, in questi alimenti, sono presenti anche ingredienti “benefici”, come i prebiotici. In questi casi sulla confezione vengono indicati i benefici che il cane o il gatto potrà trovare mangiando quell’alimento.

I prodotti Super Premium sono di solito più costosi rispetto agli altri, ma anche qui non bisogna lasciarsi ingannare: non esiste alcuna regolamentazione per questo nome, per cui l’azienda che chiama le proprie crocchette “Super Premium” potrebbe comunque fornire un prodotto di bassa qualità, chiamato così solo per motivi pubblicitari.

Ma allora, come sapere davvero quali sono le crocchette migliori?

Da queste denominazioni, molto generiche, è molto difficile avere una risposta a questa domanda.

In linea di massima, bisogna ricordare però che l’azienda ha una logica nella denominazione delle crocchette: se quell’azienda ha più linee, una di qualità maggiore e una inferiore, sicuramente chiamerà “Super Premium” quella migliore e “Premium” quella peggiore, non farà al contrario. Quindi nell’ambito della stessa marca si possono fare considerazioni di questo genere, ma non quando si parla di marche diverse.

Infatti, potrebbe succedere che la crocchetta “Super Premium” della marca A sia peggiore rispetto alla “Premium” della marca B, questo perché semplicemente hanno “unità di misura” diverse. Per capire bene questo aspetto, proviamo a dare un voto (fittizio, naturalmente) a alimenti di due marche diverse e paragoniamole tra loro:

In questa prima immagine, paragoniamo tra loro tre prodotti dell’azienda A, fornendo un “voto” ai suoi tre alimenti.

Facciamo la stessa cosa con l’azienda B, fornendo i “voti” anche alle sue tre tipologie di alimento.

Equipariamo quindi le due valutazioni: notiamo che i prodotti della marca A sono, in generale, peggiori di quelli della marca B, ma non solo: l’alimento Super Premium della marca A è inferiore, addirittura, all’alimento Premium della marca B!

La mancanza di legislazione riguardante questi termini fa sì che si creino queste “incongruenze”, oltre a lasciare spazio a qualunque mossa di marketing: se un’azienda ha un solo prodotto, magari scadente, ma vuole “spingere” dal punto di vista delle vendite, avrà interesse a chiamarlo Super Premium anche se le altre alternative non le produce.

Questo è vero anche al contrario: ci sono aziende che si pubblicizzano solo con il passaparola, senza campagne marketing incisive (perché magari non hanno interesse a spendere troppo in pubblicità) che, pur producendo alimenti di buona qualità, non scrivono Super Premium, e questo potrebbe far pensare che si tratti di crocchette scadenti, quando non è così.

Questo significa che queste denominazioni in linea di massima (dall’analisi che abbiamo visto) hanno delle differenze, ma queste differenze non sono ben definite e, soprattutto, possono essere adeguate alle necessità delle singole aziende.

Dal punto di vista del consumatore, Premium e Super Premium sono termini che rappresentano solo dei punti di partenza, e servono per avere un’idea generale del prodotto, che però deve essere necessariamente approfondito leggendo la lista degli ingredienti e la tabella nutrizionale.

La lettura delle etichette, poiché le indicazioni obbligatorie sono l’unica parte della confezione degli alimenti ad essere normata, è quindi sempre essenziale per capire davvero la qualità di un prodotto.

 

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