Uno degli ingredienti più diffusi negli alimenti industriali sono i derivati della carne, a volte indicati come “carni e derivati” nella lista degli ingredienti degli alimenti per cani e gatti. Un’indicazione molto vaga, motivo per cui molti veterinari sconsigliano di acquistare prodotti che contengono questo tipo di ingredienti.
Però molti proprietari, che vogliono conoscere bene gli alimenti del proprio cane e del proprio gatto, mi chiedono: che cosa significa veramente questa dicitura e, soprattutto, che cosa sono davvero i derivati della carne? E’ ciò che andremo a scoprire in questo articolo.
Se volete conoscere l’argomento più comodamente, potete anche guardare il mio video relativo all’argomento.
Carni e Derivati
La definizione legale di “Carni e Derivati” si trova in una normativa molo vecchia, per la precisione nella direttiva della Commissione Europea 82/475/CEE, recepita in Italia dal DPR del 31 marzo 1988, n. 152.
Questa normativa stabilisce la definizione legale di “Carni e Derivati” che, su base volontaria per il produttore, può sostituire l’indicazione più specifica dei singoli ingredienti.
Per questa normativa si definiscono “Carne e Derivati”: Tutti le parti carnose di animali terrestri a sangue caldo, macellati, fresche o, conservate mediante un opportuno trattamento e tutti i prodotti e i sottoprodotti provenienti dalla trasformazione del corpo o di parti del corpo di animali terrestri a sangue caldo.
La normativa ci da intanto qualche informazione importante: la carne deve derivare dagli animali terrestri a sangue caldo, quindi dai mammiferi e dagli uccelli, ma non dai pesci. Per “Carne” si intendono le carni fresche o conservate mediante opportuni trattamenti (refrigerazione o congelamento), ma non le carni trasformate, ad esempio quelle cotte.
Nella seconda parte della definizione possiamo invece vedere che cosa sono i derivati della carne: sono tutti i prodotti e i sottoprodotti provenienti dalla trasformazione del corpo o di parti del corpo di animali terrestri a sangue caldo.
Questa definizione ci dice che fanno parte della categoria dei derivati sia i prodotti della carne, cioè carni che non sono diventate dei Sottoprodotti di Origine Animale, sia i sottoprodotti di origine animale che provengono dalla trasformazione del corpo, o di parti del corpo, di animali terrestri a sangue caldo.
Questo significa che rientrano pienamente nella definizione i sottoprodotti che derivano dalla carne, definiti dal Reg. CE 1069/2009. Si escludono anche qui i prodotti della pesca, ma anche i latticini e le uova.
La carne
Ma che cosa si intende precisamente per “carne”?
La risposta ce la da il Regolamento 853/2004, che definisce legalmente la carne, all’allegato 1, punto 1, come tutte le parti commestibili degli animali, compreso il sangue, delle specie indicate nei paragrafi seguenti, ovvero bovini, suini, ovini e caprini, pollame, conigli, lepri, selvaggina selvatica e selvaggina d’allevamento.
Il fatto che siano comprese tutte le parti commestibili fa riferimento all’essere umano, anche se non ci sono specifiche ulteriori relativamente a quali siano queste parti commestibili. Sicuramente c’è la carne e ci sono gli organi interni, così come il sangue che è nominato esplicitamente; riguardo alle unghie, agli zoccoli, al pelo e alle ossa queste non sono commestibili per l’essere umano e non fanno parte della “carne”.
Questo significa che nella dicitura “carne di suino”, per esempio, può essere contenuto il muscolo del suino, e anche il cuore o il sangue del suino, ma non un osso che, non rientrando nella definizione legale di “Carne” perché non commestibile per l’uomo, non può rientrare nemmeno in questa definizione.
I derivati della carne
Discorso diverso riguarda invece i derivati della carne, che hanno un percorso a sé e, soprattutto, possono contenere i sottoprodotti. I sottoprodotti di origine animale sono definiti come “Corpi interi o parti di animali,
prodotti di origine animale o altri prodotti ottenuti da animali, non destinati al consumo umano” dal Reg. CE 1069/09, art. 3. I “prodotti derivati” da questo stesso regolamento, sono definiti come “prodotti ottenuti attraverso uno o più trattamenti, trasformazioni o fasi di lavorazione di sottoprodotti di origine animale”.
I prodotti trasformati, che vengono definiti dall’articolo 7 dell’allegato 1 del Regolamento CE 853/04, possono subire diversi processi di trasformazione, ma la costante è che si devono essere perse le caratteristiche della carne fresca. Questo significa che possono essere stati cotti, oppure separate utilizzando dei macchinari (come i Wurstel), o ancora fusi (pensiamo al grasso), e che comunque devono aver perso, quando sono ancora materia prima, le caratteristiche della carne fresca.
A questi prodotti trasformati si aggiungono i sottoprodotti di origine animale, quelli derivanti dalla trasformazione della carne, che non comprendono quindi la carne fresca utilizzata come sottoprodotto.
Le carni fresche invece non rientrano nella definizione di “Derivati”, perché non sono prodotti trasformati. Infatti, ciò che fa il derivato in base alla normativa è la trasformazione della carne, non il fatto che sia sottoprodotto o meno.
Questo significa che se all’interno dell’alimento è presente della carne fresca di pollo, questa deve essere indicata come “carne fresca”, oppure come “carne e derivati”, ma non come “derivati della carne”, perché si tratta di una materia prima non trasformata.
Per cui, tra i sottoprodotti di origine animale, quali possono far parte dei derivati, e quali invece non ne fanno parte?
- Fanno parte della categoria “derivati” tutte le parti del corpo cotte, quindi trasformate, indipendentemente dal fatto che fossero inizialmente destinate a consumo umano o meno, i ciccioli, il grasso, le farine di carne e di ossa. Anche la carne disidratata o essiccata è considerata trasformata, perché perde le caratteristiche della carne fresca (Reg. CE 853/04, all. 1, punto 7).
- Non fanno parte della categoria dei derivati tutte le parti del corpo animale che non sono state trasformate inizialmente, quindi la carne fresca, il sangue e tutte le altre parti commestibili dall’uomo che sono state impiegate nell’alimento come fresche.
Questo significa che la dicitura “Carni e derivati” comprende, in pratica, tutto ciò che deriva dagli animali terrestri a sangue caldo, e come dice la stessa direttiva è scritta per “mascherare” gli altri ingredienti che sono presenti all’interno, ufficialmente (come riporta la direttiva) per facilitare gli scambi degli alimenti tra i diversi paesi: questo rende di fatto impossibile sapere che cosa, precisamente, fa parte di questi derivati.
“Carni e Derivati” non ci dice qual è la specie animale che si trova nell’alimento!
Parlando di “Carni e derivati” non si fa mai riferimento alla specie animale da cui la carne proviene. Questo significa che i due ingredienti possono derivare da qualunque specie animale, e non c’è l’obbligo per chi produce l’alimento di indicare da quale specie animale provengano, né tanto meno da quale parte del corpo.
Questo significa che, nel caso in cui un animale sviluppi una reazione avversa al cibo, o ne sia già interessato, non possiamo sapere precisamente che cosa ha mangiato fino a quel momento, perché la dicitura “Carne e derivati” maschera anche le specie animali contenute all’interno dell’alimento. Questo significa che le prove di eliminazione dei cibi, le terapie alimentari che vengono fatte (insieme, eventualmente, alle analisi allergologiche) per stabilire quale sia l’alimento che causa le reazioni avverse al cibo, sono più complesse, perché si parte da un alimento di cui sappiamo poco o nulla.
In alcuni casi, per “mascherare” il fatto che non sappiamo quale specie animale sia presente all’interno dell’alimento, vengono utilizzate diciture tipo: Carni e Derivati (di cui pollo 20%). Questo significa che il pollo costituisce il 20% del prodotto, ma, se la carne costituisce nel complesso il 30% delle materie prime, non sappiamo da dove derivi il rimanente 10%, un problema importante in caso di reazioni avverse.
I derivati della carne, quindi, sono da evitare?
I derivati della carne, a conclusione di questa analisi, sono in generale prodotti da evitare. Non sappiamo precisamente che cosa contengano, quindi è difficile fare una valutazione anche solo di trasparenza, e questo può avere ripercussioni dirette sulla salute degli animali, nelle Reazioni Avverse al Cibo.
Considerando quindi che ci sono tantissime aziende che propongono alimenti di tipo diverso e che sono molto più chiare rispetto a chi riporta semplicemente “Carni e derivati”, è da sconsigliare l’acquisto di prodotti che contengano questo ingrediente. Anche se il vostro cane o gatto non ha reazioni ad oggi, potrebbe avere dei problemi domani, e vi ritrovereste in una situazione paradossale in cui non sapreste precisamente che cosa ha mangiato fino ad oggi il vostro animale.
Le alternative migliori, comunque, esistono anche nell’industriale, perché il Reg. UE 2017/1017 (Allegato 1, parte C, punto 9), da la possibilità ai produttori di indicare, per i prodotti a base di carne, anche:
- Le specie animali, e;
- La parte del prodotto animale (secondo questo regolamento, tra l’altro, per “Carne di Bovino” si intende solamente il muscolo scheletrico, mentre con “Carne” in modo generico si fa riferimento alla definizione precedente; per gli altri organi si deve indicare “fegato”, “cuore” e via dicendo);
- La denominazione delle specie animali non usate (ad es., non contenente pollame).
Questo regolamento, come il precedente, contiene però indicazioni volontarie, per cui è l’azienda a scegliere se utilizzare una definizione o l’altra; la precedenza, sicuramente, va data alle aziende che mettono le indicazioni più chiare, lasciando invece perdere quelle che cercano di mascherare gli ingredienti effettivamente presenti all’interno degli alimenti.
Ho sempre e solo dato alimenti che contengono almeno il 70% di carne e/o pesce fresco. Da qualche mese una dei due gatti è risultata avere una leggera insufficienza renale per la quale devo utilizzare una dieta specifica. Peccato che nella maggior parte dei prodotti in commercio la linea “renal” di cibo umido contenga solo “carni e derivati”. Ho trovato solo una casa che produce umido con carne fresca…peccato che è una mousse e la gatta non la mangi. Così mi trovo costretta a darle prodotti contenenti “carne e derivati”….
Buongiorno Concetta,
Le do due dritte:
-Si faccia stadiare dal collega veterinario l’insufficienza renale, perché non in tutti i casi è necessario passare a un’alimentazione di tipo renal, e se sia necessaria o no lo sappiamo dopo la stadiazione; il fatto che sia “leggera” mi induce a credere che la situazione non sia grave da cambiare alimentazione;
-Ha pensato ad una dieta casalinga specifica, in alternativa all’alimentazione industriale?
Molto interessante, xo’ constato con molta amarezza che oggi fare la spesa x noi e x i nostri pets è sempre più difficile…
Mi rendo conto Silvana, purtroppo la normativa è complessa. Una buona soluzione può essere quella di affidarsi alle alimentazioni casalinghe, a mio avviso.
Ciao volevo sapere come dosare la farina di guscio di uova ad un cane
Buongiorno. Il guscio d’uovo contiene circa 1/3 di calcio, per cui per ogni grammo di calcio se ne prendono circa 350 mg. In base al fabbisogno del suo cane può fare una semplice moltiplicazione. Il problema è stimare il fabbisogno di calcio, che dipende da razza, età, stato fisiologico, eventuali patologie; inoltre conoscere il fabbisogno di calcio non basta, perché bisogna conoscere anche quello di fosforo, sapere quanto gli alimenti che utilizza ne contengono, quindi il rapporto calcio/fosforo deve essere adeguato alle necessità del cane per evitare che ci possano essere problemi, generalmente di natura osteoarticolare. Le consiglio di farsi aiutare da un collega che si occupa di nutrizione.
Buongiorno!
Nelle crocchette che ho comprato come primo ingrediente viene specificato (e cito): Pollame (fresca) 20%, proteine di pollame (essiccato) 20%.
“Pollame” nel primo ingrediente va considerato come “carne di pollame (fresca)” … o … non ho ben chiaro … puoi per favore darmi un tuo parere?
Grazie!
Buongiorno Vittorio, grazie per la domanda. Sono due ingredienti diversi, cioè questo alimento contiene 20% di carne avicola (il pollame intende anche tacchino e altri animali oltre al pollo), pesate da fresche, quindi togliendo l’acqua alla fine ne rimane circa il 7%. Il secondo ingrediente sono proteine di avicoli (cioè carne sgrassata) già però essiccate, quindi costituiscono un effettivo 20% nel prodotto finale. Il croccantino conterrà quindi, nell’insieme, circa il 27% di carne (essiccata, chiaramente, il croccantino non ha acqua) nel prodotto finale, salvo chiaramente altri ingredienti proteici che non ha indicato.
Buonasera dr Guiggi!
ho un dubbio riguardante la dicitura “maiale 65% (100% prosciutto )” che spesso trovo ad esempio sulle etichette di cibi umidi completi per gatti. il fatto che non viene specificato se si tratta di carne o di organi fa pensare che utilizzino tutta la “carcassa” del maiale? se così fosse si può considerare una dicitura simile a “carne e derivati” (e quindi un prodotto da evitare)?
Buongiorno Elena, no qui viene specificato, questa dicitura significa che il maiale costituisce il 65% del prodotto, di cui tutto quel 65% (cioè il 100% del 65%) è prosciutto (cioè la carne di coscia di suino).
Se fosse stato come dice lei avrebbe trovato “Maiale 65%”, ma senza la specifica relativa al prosciutto, allora si, era carne suina però non avrebbe potuto sapere quale parte potesse essere.
Ciao. Leggendo questo articolo ho iniziato a cercare su google tutte le etichette dei crocchi che ritenevo “migliori” e sorpresa..in pochissimi c’è scritto carne di..
Ho un malamute di 18mesi, dopo varie cure agli occhi sono arrivati alla conclusione che abbia problemi con le proteine. Dopo due settimane di royal ipoallergenico (già ero scettica) il cane é stato male e ha rifiutato il cibo per quasi due settimane. Ora siamo da capo..tornato il problema agli occhi riprovo con un diverso croccantino ipoallergenico. Ma ora mi chiedo..non é che la reazione di intolleranza più che alla proteina in se é a tutto ciò che c’è di “non carne”? Ha un croccantino da consigliarmi con vera carne e ben fatto per provare a non darle un ipo? Grazie mille
Buongiorno Elisa, grazie per la domanda.
Se il problema è agli occhi presumibilmente è un’allergia, non un’intolleranza, che non sarebbe rivolta alle fonti proteiche (mentre l’allergia si). Sono due cose diverse. E comunque anche nei croccantini idrolizzati ci sono delle fonti proteiche, sono quelle di origine vegetale, la sua ipotesi è corretta, ne ho parlato qui: https://www.youtube.com/watch?v=eE8Vd2YSp3g
Riguardo ai croccantini, non posso dare consigli su marche e prodotti, non posso pubblicizzare. Questa indicazione la deve dare il collega veterinario che la segue per l’alimentazione e che ha modo di valutare nel complesso la situazione.
Buongiorno, sto cercando di capire la provenienza delle carni utilizzate nel cibo di cani e gatti con scarsi risultati. Mi sono rivolto al produttore del brand che sto usando ma non mi ha dato assicurazioni. No voglio dare ai miei pets cibo prodotto con carbi provenienti da allevamenti brasiluani o amazzonici causa di deforestazione. . Lei che notizie può darmi a riguardo?Esistono prodotti eticamente certificati? Grazie
Buongiorno Massimo, si, immagino i risultati di questa prova. La legge non obbliga i produttori a rendere pubblica la rintracciabilità, quindi non c’è motivo per cui dovrebbero: il produttore sceglie la materia prima in base alla convenienza economica, se non lo fa (quindi acquista materie prime di maggiori qualità, più costose, con conseguente aumento del costo del prodotto finale), generalmente è interessato anche ad una certificazione sulle materie prime, e pubblicizza ad esempio “solo carne italiana”. E’ chiaro che se però il produttore non è interessato, non le risponderà mai, anche perché non è obbligato a farlo. Le certificazioni esistono, ma sono rare nella mangimistica per quanto ho visto: la cosa migliore è affidarsi all’alimentazione casalinga nella quale può scegliere la certificazione in base alle materie prime.
Nell’umido Senior che compro per il mio gatto sono riportati questi ingredienti:
derivati 63% di carne e di animali (20% pollame, carne di maiale, manzo), minerali. Proteine 10%, di grassi del 4%, fibra grezza 0,4%, ceneri grezze 1,4%, umidità 82%.
Quindi è da evitare perché contiene i derivati della carne? E’ venduto come cibo di alta qualità.
Buongiorno Chiara. E’ venduto come decide il marketing, però qui dentro ci possono essere effettivamente tutte le parti del pollame (quindi non del pollo, con pollame legalmente si intendono tutti gli avicoli), di manzo, mentre solo del maiale siamo sicuri ci sia solamente la carne. Lo può prendere, ma di fatto non sa cosa sta fornendo e che parti degli animali precisamente sta utilizzando.
Nell’umido che ho comprato oggi è presente questa composizione:
filetto di pollo (40%), coscia di pollo, zucca (5%), melograno (4%), olio di pesce, grasso animale, fruttoligosaccaridi, solfato di condroitina, glucosamina, vitamine, minerali ed ho intenzione di concentrami su questo tipo di umido in futuro.
Sono sicura che sono assenti i derivanti della carne e i sottoprodotti? Ho notato inoltre che è assente lo zucchero. Non ho trovato nessun video o articolo sul suo punto di vista sulla presenza dello zucchero nell’umido per i gatti. Non ho ancora capito se comprando ad esempio umidi dove è presente lo zucchero- come ad esempio purina pro plan o Royal Canin – metto a rischio il mio gatto di ammalarsi di diabete . Anche sul web ho trovato pareri discordanti. MI piacerebbe molto conoscere la sua opinione. Grazie
Chiara
“*Oppure il glucosio è presente anche nei fruttoligosaccaridi? E’ solo un modo per non scrivere zuccheri nelle etichette?”
Incollo qui l’ultima parte del commento altrimenti diventa dispersivo.
I derivati della carne non ci sono, i sottoprodotti necessariamente si (veda questo video di spiegazione: https://www.youtube.com/watch?v=y5Epcddl1O4 ).
Lo zucchero a volte è usato come appetizzante, anche se in realtà il gatto non sente il sapore dolce quindi serve a poco. Non c’è correlazione diretta con lo sviluppo del diabete (c’è solo correlazione indiretta, eccesso calorico può provocare obesità e quindi poi il diabete), e comunque negli alimenti per animali ce ne è poco. Va ovviamente evitato per chi è già diabetico.
In questo alimento non c’è, perché con “zucchero” intende il saccarosio, un disaccaride composto da glucosio e galattosio, mentre i fruttoligosaccaridi sono catene polisaccaridiche che hanno come base un glucide diverso, il fruttosio. Biologicamente non sono assorbiti dal gatto ma si comportano come fibra (prebiotica).
Grazie Dottor Guiggi,
ho trovato le informazioni del suo video molto esaustive ed interessanti ed avendo una gattina di 5 mesi, dopo molti anni senza uno di questi meravigliosi animali, voglio documentarmi per trattarla ed alimentarla nel miglior modo possibile
Buongiorno Maria Pia,
Grazie mille, mi fa piacere. Trova un po’ di video sul canale youtube, spero possano esserle utili!
Buongiorno Dottore, grazie della spiegazione!
Purtroppo nell’umido specifico non sto trovando buona qualità – e se la trovo i gatti non approvano.
Non ho capito questo:
se è scritto “70% pollo” si intende qualsiasi parte del pollo o solo carne?
se è scritto “70% manzo (cuore, fegato)” significa che non c’è traccia di muscolo di manzo ma solo degli organi tra parentesi?
Dopo anni di umido con moltissimi organi che, secondo me, ha creato dei problemi (gastroenterici/renali/sensibiltà), sto cercando una pappa con una percentuale di muscolo superiore a quella degli organi.. Purtroppo c’è ancora poca chiarezza da parte dei produttori!
Grazie per la sua divulgazione 🙂
Buongiorno Stefania.
Se è scritto 70% pollo, vuol dire tutto il pollo, altrimenti la dicitura corretta secondo il Reg. UE 2017/1017 sarebbe “70% carne di pollo”.
Se è scritto 70% manzo (cuore, fegato), non c’è il muscolo scheletrico – muscolo in generale sì perché il cuore è un muscolo. Altrimenti sarebbe scritto 70% manzo (tra cui cuore e fegato), e questo potrebbe indicare che c’è anche della carne. Non è detto, però, la rimanenza potrebbe anche essere polmone.
Capito, sempre più difficile districarsi 🙂
Grazie del chiarimento Dottore!
ciao Valerio, ascoltando il tuo video mi è venuto un dubbio, ovvero:
Carne e derivati e derivati della carne sono due cose diverse?
Con carne e Derivati si intende comunque carne fresca (cuore e altre parti) ma non ossa e o piume ecc
mentre con derivati della carne c’è tutto?
nei croccantini, dopo il primo ingrediente esempio CARNE FRESCA 50% segue sempre una delle seguenti voci:
– Proteine animali idrolizzate. (qui mi è abbastanza chiaro)
– Proteine di carne trasformate. (qui NON mi è chiaro)
– Carne e derivati o Derivati della carne. (qui NON mi è chiaro)
– carne disidratata. (qui mi è abbastanza chiaro)
puoi gentilmente darmi una spiegazione abbastanza sintetica (e intuibile) delle differenze ?
Grazie mille per la tua disponibilità
Buongiorno Pierluigi,
La confusione fa riferimento al fatto che per “derivati” ci sono due denominazioni legali distinte, è per questo che fa confusione. “Carne e derivati” è un termine unico e inscindibile, viene definito legalmente dalla normativa che ci interessa “carne e derivati” che è diverso da “carne” (che è un’altra cosa) e da “derivati” (denominazione che da sola non è ammessa). Non trova nei croccantini “derivati della carne”, trova sempre “carne e derivati”. “Derivati della carne” lo trova in etichettatura dei prodotti umani, ma non è la parte che le interessa.
Per cui:
– Proteine animali idrolizzate: è carne sgrassata con solvente, che poi è sottoposta a processo di idrolisi enzimatica. Quando non è l’ingrediente principale, è l’appetizzante, quello che il Reg. UE 142/11 definisce come “interiora aromatizzanti”. Sono le proteine derivanti dagli organi interni.
– Proteine di carne trasformate: è carne sgrassata con solvente, per cui rimane solo la componente proteica. La trasformazione è la cottura successiva.
– Carne e derivati o Derivati della carne: solo “carne e derivati” è valida. E’ una vecchia definizione ancora legalmente valida che serve a coprire tutto: dalla carne di prima qualità a ossa, piume, carne fresca, organi interni; qualunque prodotto che deriva dalla carne, indipendentemente dalla qualità e purché sia legalmente commercializzabile per l’alimentazione degli animali domestici, può finire sotto questa definizione.
– carne disidratata: semplicemente carne (cioè muscolo scheletrico) sottoposta ad essiccazione.
Buonasera, grazie per le molte delucidazioni.
Vorrei sapere cosa pensa delle proteine idrolizzate, considerato che si ottengono tramite solventi.
Spesso, infine, diamo da mangiare al gattino (quasi sei mesi) alimentazione domestica: mi chiedo se è “completa” o se debba essere integrata e da cosa?
Grazie
Buongiorno Patrizia.
Si, si ottengono tramite solventi ma poi vengono tolto, quindi non è che il cane/gatto mangia solvente; c’è un articolo di approfondimento qui: http://valerioguiggi.it/proteine-idrolizzate-croccantini/
Riguardo invece all’alimentazione domestica, difficile rispondere, però se la dieta è stata formulata da un collega che l’ha correttamente bilanciata senz’altro non c’è problema; se invece non fosse stata bilanciata, le consiglio di rivolgersi o a me, o a un collega, che si occupa di nutrizione per farla bilanciare perché eventuali carenze in crescita potrebbero causare problemi che poi si ripercuotono per tutta la vita. Mi raccomando.
È molto complicato orientarsi nella scelta del cibo per animali. Perciò le chiedo: un prodotto che dice “filettini di carne (85% di cui 70% pollo, 15% fegato), brodo, olivello spinoso (1%), liquirizia (0,5%), minerali, amido di piselli.” è buono?
E uno che dice: 48 % vitello (costituito da cuore, carne, fegato, polmone) , 26,9 % brodo, 20 % anatra (costituito da cuori, stomaco, gole), 2 % broccoli, 1 % minerali, 0,1 % tarassaco è buono?
E uno che dice: 35 % costituito da cuore, carne, fegato, polmone di manzo, 35 % costituito da cuore, carne, fegato, stomaco e gole di pollame, 26,9 % brodo, 2 % patate, 1 % minerali, 0,1 % menta gatto?
E questo: 65% carne e sottoprodotti animali (manzo, pollame, maiale, 8% cuori di tacchino), minerali?
I derivati non vanno bene, ma i sottoprodotti sì?
Buongiorno Stefania, grazie per la domanda.
Non le posso rispondere alla domanda principale, “è buono”. La validità di un prodotto (anche per ragioni deontologiche) si deve valutare necessariamente in relazione al cane/gatto, per cui non si può fare una valutazione “sterile”; quello che posso fare è rispondere per le denominazioni della carne.
-Filettini di carne: c’è un errore, perché con “carne”, per il Reg. UE 2022/1104, con “carne” si identifica il muscolo scheletrico, per cui la carne non può comprendere il 15% di fegato; questo lascia dubbi sull’interpretazione.
-Vitello: qui la denominazione è corretta perché si parla genericamente di “Vitello” generico, e poi ci sono le specifiche, dove la carne viene separata dal cuore, dal fegato e dal polmone. Quindi qui le è possibile sapere che parti del corpo del vitello sono state utilizzate, per una valutazione più oggettiva.
-“Anche qui c’è un errore: “carne e sottoprodotti” non si può utilizzare (sempre per il sopracitato regolamento); credo si siano confusi con il “carne e derivati”, anche se poi hanno specificato le parti. Non si scrive sottoprodotti perché tutti gli ingredienti degli alimenti per animali, sempre, sono sottoprodotti. Qui illustravo la normativa: https://www.youtube.com/watch?v=y5Epcddl1O4
Grazie mille!
Buongiorno,
grazie a lei. Devo scegliere degli alimenti per le mie gatte anziane e però i veterinari stessi consigliano marche che – andando a vedere – contengono in realtà molta poca carne “vera” e tutto il resto sono derivati o sottoprodotti. Perciò non so come orientarmi.
Buongiorno Stefania. Il veterinario solitamente consiglia in base alla situazione del gatto, delle sue gatte in questo caso, per cui se le hanno consigliato alimenti scadenti evidentemente c’è un motivo; però va chiesto ai colleghi. Ad esempio, se una gatta ha l’insufficienza renale(è un esempio ovviamente) ci sta che vengano consigliati alimenti di bassa qualità ma che siano in grado di salvaguardare la funzione del rene; però è una domanda la cui risposta varia da caso a caso, e necessariamente ne deve parlare con i suoi veterinari, che conoscono le gatte.
Salve vorrei sapere se questa scatoletta che compro al mio Pets e buona ..li prendo alla Lidl
Carni e derivati 70% ( di cui il 15% pollame, 8% cuore, 7% fegato; sostanze minerali, olie grassi 0,2 olio di pesce, fonte naturale di acidi grassi omega), sottoprodotti di origine vegetale (0,1% iulina) additivi/kg: Additivi nutrizionali: Vitamina d3: 200 UI, Vitamine E: 20 mg, ioduro ( iodurodi potassio): 0,15% mg, manganese (ossido manganoso): 0,51 mg, zinco( solfato di zinco, monoidrato): 6,56 mg additivi tecnologici: gomma cassia: 2k.
Siccome ho letto di evitare carni e derivati, e buona questa scatoletta della Lidl?… Eventualmente potreste indirizzarmi su quali scatolette, e crocchette acquistare di buona qualità, se queste non fossero buone. Grazie infinite il mio cane pesa 6k taglia piccola, viene cibato dalle crocchette MORANDO, e scatolette queste descritte.
Buongiorno Carmelo, grazie per la domanda.
Mi dispiace, ma purtroppo non posso consigliare, né fornire pareri, sugli alimenti industriali senza conoscere la situazione dell’animale, perché se non lo valuto conoscendolo farei necessariamente una pubblicità (positiva o negativa) commerciale ad un prodotto, una cosa esplicitamente vietata dal codice deontologico veterinario (art. 51):
Linee guida inerenti l’applicazione dell’Art. 51 del Codice Deontologico del Medico Veterinario e della norma vigente in materia di informazione sanitaria, FNOVI, Novembre 2019.
Articolo 4, punto 2: quando si tratti di informazione sanitaria a mezzo internet, [il medico veterinario] non deve […] fare riferimento a prodotti di industrie farmaceutiche, mangimistiche o di dispositivi medici […].
Le singole marche e prodotti possono essere consigliate, ma solo in forma privata e dopo un’attenta valutazione della condizione fisiopatologica del cane e del gatto (questo vale anche per le considerazioni fatte per prodotti di cui non si cita la marca, che non posso comunque consigliare se non conosco il cane o il gatto).
Buongiorno, le mie gatte non hanno problemi. Sono solo senior. Quello che mi sorprende è che i veterinari consiglino Hill’s o Royal Canin che, guardando gli ingredienti, hanno poca carne e molti sottoprodotti. Le gatte finora mangiano un paio di marche, Bozita e Feringa, che qualitativamente mi sembrano migliori.
So che lei non può rispondere a questa domanda né promuovere o bocciare marche ma, da consumatrice, mi pare strano che un veterinario consigli roba di bassa qualità, ma famosa.
Buongiorno Stefania, no, purtroppo non posso commentare. Però consideri che tanti colleghi non si occupano di nutrizione, per cui purtroppo può succedere che il consiglio possa non essere eccezionale.
Buongiorno, ho iniziato la dieta casalinga e ho iniziato a comprare carne da un noto sito di alimentazione Barf. Prima dell’acquisto ho chiesto informazioni e mi è stato detto che era carne di qualità, le materie prime controllate e analizzate prima della macellazione (anche per il virus di aujeszky), privi di frattaglie ma 100% carne.
All’arrivo trovo sull’etichetta la scritta “Composizione: sottoprodotto di origine animale – Carne di manzo 100%.
Cosa significa sottoprodotto di origine animale? Cosa sto dando al mio cane?
Buongiorno Giusy, grazie per la domanda.
Non capisco perché specificare il controllo sull’Aujeszky che è una malattia del suino e non del bovino, ma in ogni caso: tutti i prodotti di origine animale che vengono usati nei prodotti per animali sono sempre sottoprodotti di origine animale. Lo spiegavo qui: https://www.youtube.com/watch?v=y5Epcddl1O4
Grazie mille per la celere risposta! Andrò ad approfondire l’argomento. Per quanto riguarda il controllo sull’Aujeszky mi è stato specificato perché ho richiesto sia carne di manzo che di maiale. Loro mi hanno assicurato che la loro carne di maiale viene esaminata prima della macellazione anche per il virus Aujeszky e che posso anche darla cruda. Io per sicurezza la cuocio.
Buongiorno Giusy.
Le informazioni che le hanno dato non è corretta, dato che come può verificare sul sito del Ministero della Salute https://www.salute.gov.it/relazioneAnnuale2019/dettaglioRA2019.jsp?cap=capitolo2&sez=ra19-2-sanimale&id=3110 il controllo per questa malattia si fa nell’azienda suinicola, non al macello prima della macellazione. Ed è un controllo campionario, solo su alcuni suini, perché quello che interessa questo tipo di controllo non è il singolo maiale ma l’allevamento intero, lo stato sanitario dell’allevamento. Certo è possibile che vengano fatte analisi ulteriori prima della macellazione, ma in questo caso sarebbero richieste dal macello e l’azienda che vende il prodotto avrebbe a disposizione i referti: le sono stati mostrati?