Questo articolo scaturisce da una situazione che, nella mia pratica veterinaria, mi trovo ad affrontare molto spesso.
Quando le persone si rivolgono a me per chiedere una consulenza nutrizionale, una visita o anche, semplicemente, una valutazione dell’alimento per capire se vada bene o meno per il proprio animale, mi rendo conto che il loro cane spesso non è normopeso, ma sovrappeso o obeso; la cosa più incredibile è che nella maggior parte dei casi, queste persone non se n’erano accorte.
Oltre a questo, a volte arrivano anche dei cani che sono sottopeso, e questo è ancora più incredibile: non sono proprietari con problemi economici, ma persone che, la maggior parte delle volte, hanno letto articoli su internet sull’alimentazione e li hanno seguiti senza indugio, e senza considerare che le cose scritte online, anche le più professionali, sono sempre informative e non possono mai sostituire una visita veterinaria, nella parte dell’esame obiettivo generale (che è la prima parte della visita).
Per questo andremo, qui di seguito, a scoprire che cos’è il Body Condition Score, il punteggio che serve per valutare se abbiamo un cane grasso o un gatto grasso, ma anche se abbiamo davanti un animale sottopeso. Su questo argomento ho fatto un video, qualche tempo fa: per chi ha voglia di guardare, è qui di seguito; per chi preferisce leggere, c’è il seguente articolo.
Il Body Condition Score, in italiano “Punteggio della condizione corporea”, è una valutazione di base e viene fatta da qualunque veterinario, all’inizio della visita. Utilizzando una scala, si da un punteggio all’animale, per indicare nella cartella clinica lo stato di ingrassamento, punteggio che servirà poi per le pratiche mediche o chirurgiche successive.
Ovviamente, al proprietario non serve sapere queste cose per motivi medici, ma solo per essere consapevole della situazione: se si rende conto che il proprio cane è sovrappeso, avrà l’input che lo porterà dal veterinario, che poi potrà approfondire la situazione.
Il Body Condition Score si valuta in base a due scale differenti, che vengono usate indistintamente, alcuni veterinari usano la prima, altri la seconda; l’importante è non confondersi tra le due quando si utilizza una scala piuttosto che un’altra. La prima ha un punteggio che va da 1 a 5, la seconda da 1 a 9; in tutte e due le scale il punteggio 1 indica il cane o il gatto denutrito, il punteggio massimo (5 o 9) l’animale obeso.
Per semplicità, utilizzeremo in questo articolo a scala da 1 a 5.
L’immagine in basso può aiutare a valutare le descrizioni che troverete in seguito: per vederla in grande e a tutto schermo, basta cliccarci sopra.
1. Denutrito
Un cane con il punteggio 1 è in uno stato di denutrizione, e deve essere aiutato quanto prima perché le carenze sono gravi e possono portarlo addirittura alla morte.
Si nota subito che, anche da lontano e senza toccarlo, sono visibili le coste, la forma del bacino e una serie di punte sulla schiena, che sono i processi spinosi delle vertebre lombari. Accarezzandolo si sentono benissimo le ossa, il pelo di solito è caduto nel cane, meno nel gatto.
Anche se vediamo l’animale dall’alto si vedono chiaramente le impronte laterali delle costole, mentre il restringimento addominale è molto evidente.
2. Sottopeso
Con il punteggio 2 si indica un cane sottopeso, che non raggiunge il suo peso ottimale; questo potrebbe dipendere da una mancata nutrizione, magari una dieta ipocalorica, ma anche da diverse malattie che hanno come sintomo proprio il dimagrimento.
Le coste non si vedono da fuori, ma accarezzando il cane o il gatto si sentono immediatamente e bene. Il bacino è evidente, ma la forma non è ben definita, mentre accarezzando l’animale nella parte finale della schiena si possono sentire le protuberanze ossee delle vertebre.
Visto dall’alto, il restringimento alla vita è molto evidente, ma non si notano le impronte delle costole.
3. Normopeso
Quando un cane o un gatto hanno punteggio di 3, significa che il loro peso è adeguato e sono animali normopeso.
Guardandoli di lato, le coste non si vedono dall’esterno, e con la mano si sentono solo ad una leggera pressione. Accarezzando sulla schiena, non sentiamo le ossa, e la schiena sembra una linea sempre unita.
Vedendo un animale normopeso dall’alto, lui ha il caratteristico “aspetto a clessidra”, cioè con restringimento in corrispondenza dell’addome, che tende a scomparire quando il punteggio è superiore.
4. Sovrappeso
Nell’animale sovrappeso le coste diventano palpabili con difficoltà, e si sentono solo se si fa una pressione intensa con le dita, altrimenti si sente una superfice liscia. Solitamente il pelo è ben formato e lucido, se l’animale non ha patologie cutanee.
Lateralmente si nota un ingrossamento dell’addome nella parte finale, tra le zampe posteriori, ma attenzione: anche se è sovrappeso non ha la pancia prominente, come invece accade nell’essere umano, e questo trae maggiormente in inganno i proprietari: si aspettano che un cane o un gatto grasso abbiano la pancia, quando invece non è così!
Dall’alto, i lati del cane appaiono paralleli, senza restringimenti, mentre il gatto ha un aspetto rotondeggiante.
5. Obeso
L’ultimo punteggio è il più grave, quello che non andrebbe mai raggiunto, e se il vostro animale lo raggiunge bisogna assolutamente fare qualcosa. I gatti obesi, nella mia pratica, sono più frequenti dei cani obesi.
Le coste non si sentono per niente, nemmeno facendo pressione, e si notano depositi di grasso sul collo e un ingrossamento dell’addome nella parte che si trova tra le zampe, ma anche qui senza che ci sia una vera e propria “pancia” come nell’uomo. L’addome è molto disteso, è duro se lo accarezziamo,
Visto dall’alto, un anomale obeso ha forma rotonda, più marcata nel gatto che nel cane ma sempre rotondeggiante; l’animale perde del tutto l’aspetto “a clessidra” tipico dei cani normopeso, e in questi casi bisogna assolutamente fare qualcosa per risolvere la situazione, perché un’obesità così marcata rischia di aprire la strada a malattie mortali.
Un cane o un gatto in questa situazione è come un uomo che supera i 150 chili di peso.
Qundo valutare l’ingrassamento del proprio cane o gatto
La valutazione dell’ingrassamento del cane o del gatto deve essere eseguita dal proprietario periodicamente.
Non è difficile: una volta al mese, mentre lo si accarezza, si controllano tutti gli aspetti che abbiamo visto, e poi si pesa l’animale, annotando il peso. In generale, il peso non è molto indicativo perché le diverse razze e taglie fanno sì che ne esistano molti diversi (basta pensare al paragone tra un San Bernardo e un Pinscher), ma una volta presa consapevolezza del peso del proprio cane si riesce a capire se sta ingrassando o dimagrendo.
E se l’ingrassamento o il dimagrimento perdura nel tempo, è meglio portare il cane a passare una visita: se va bene il problema potrebbe dipendere da un’errata alimentazione, ma potremmo anche identificare una patologia in fase iniziale, che è meglio bloccare quanto prima!
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